Il colore è un elemento essenziale del processo adattativo ed evolutivo. Un attributo della materia che ci circonda e di cui siamo anche parte, che nella reazione alla luce produce effetti che sono spesso alla base della prima valutazione qualitativa dello spazio e dei luoghi in cui abitiamo. Il colore è alla base della formazione delle mappe mentali e dei processi di selezione e di riconoscibilità degli spazi. Il colore nell’architettura ha permesso di costituire codici di comunicazione e di comportamento, surrogare morfologie naturali, conservare, attraverso il metamorfismo decorativo, molti aspetti della tradizione culturale; ma ha anche consentito di adattare un rapporto con l’artificiale, ibridando i progetti, e sperimentando nuovi percorsi di produzione industriale, nuovi materiali integrati, nuove prestazioni. Sono scelte che contribuiscono a mantenere vivo uno straordinario rapporto dialettico: tra antico e moderno, tra città storica e città contemporanea, tra natura e artificio, tra bisogno di conservazione e desiderio di innovazione, tra salvaguardia-recupero e riqualificazione-valorizzazione, innovazione di produzione e nanotecnologie, processi costruttivi e tecnologie per l’efficienza energetica.