Come mai esiste il male, se Dio è buono e onnipotente? Se Dio ama l’uomo, come mai lo lascia vittima della sofferenza e della morte? Come è potuto accadere l’Olocausto, come mai nel 2004 uno tsunami ha annientato popolazioni intere? Perché ci sono stati i gulag, perché avvengono quotidianamente dei genocidi? Sono domande che interrogano la coscienza di ogni essere umano e che si riassumono tutte in una domanda più generale: perché Dio permette tutto questo? Jacques Duquesne, intellettuale e giornalista credente, si confronta con questo grande interrogativo alla ricerca di una risposta convincente per l’uomo d’oggi. Non è un teologo, è un cristiano che afferma il proprio diritto alla ricerca. In particolare egli sente di avere il “diritto a cercare chi è veramente Dio”, superando i luoghi comuni. Non ambisce a trovare una risposta definitiva, ma si propone di trovare un modo migliore per porre la questione. Per molti la presenza del male nel mondo è stata lo scandalo che ha fatto loro abbandonare la fede. Per Duquesne no. Duquesne cerca una via che lo porti a continuare a credere, “malgrado tutto”. Provocatoriamente affronta il tema del peccato originale, giungendo ad affermare che “non è mai esistito”, e provocatoriamente parla di “impotenza” di Dio, per richiamare l’uomo alle sue responsabilità, alla sua libertà. Libertà di collaborare con Dio al compimento della Creazione attraverso l’insegnamento di Gesù, Figlio di Dio che si è fatto uomo nell’Incarnazione.