Nel centro così storico di Palermo, qualcuno spara a Calogero Mancuso, aspirante capomafia giovane e belloccio. Proprio in quel momento Rosellina Restivo, nove anni, cade dall’altalena e perde conoscenza. Entrambi vengono portati nello stesso ospedale. Quando la bambina si sveglia è strana, violenta e dice un sacco di parolacce, ma nessuno, neanche lei, riesce a capire cosa le sia successo. Sente solo la voce di un uomo uscire dalla sua bocca che non la smette di imprecare. La verità è che Calogero è entrato in lei e riesce a usare il suo corpo come può fare un ventriloquo con un pupazzo. I due impareranno a convivere, ritrovandosi ad affrontare le proprie battaglie insieme: Rosellina a scuola e in famiglia, e Calogero – all’interno della sua cosca mafiosa – la guerra che si è scatenata per la sua successione. Grazie a Rosellina scoprirà cosa significa vivere dall’altra parte della barricata, con l’incubo del pizzo, a cui deve sottostare il padre di Rosellina, e toccherà con mano il valore della lealtà, del coraggio e della tenerezza. Ma soprattutto capirà l’angoscia del tradimento e affronterà un segreto che riemerge dalle pieghe del suo passato. Un romanzo un po’ rosa e un po’ nero, che mescola il sapore del dialetto siciliano all’italiano, l’innocenza di una bambina all’anima nera della mafia. Un esordio profondo e divertente allo stesso tempo, che intreccia la cruda realtà di una città problematica e magica come Palermo con una storia in cui tutto può accadere. E accade.