Ulisse mentì per salvarsi la vita, ma anche per il piacere di farlo. Platone consigliava ai governanti di mentire nell’interesse del popolo. Nel Medio Evo si pensava che la bugia fosse un attacco alla parola di Dio, la Verità: i bugiardi venivano bruciati fuori dalle mura delle città, insieme a ladri, maghi e falsari. Poi, improvvisamente, la bugia diventò un’arte, attraverso il pensiero di Machiavelli, i manuali dei gentiluomini e l’esplosione dell’Arte di Stupire. Da quel momento, la linea di confine che divide le menzogne di Pinocchio e le grandi illusioni si è assottigliata sempre più, e forse la realtà virtuale non è che l’ultima grande bugia. Questo libro racconta la storia della bugia: le bugie di governanti, giocatori, artisti e bambini, viste dalla parte dei filosofi e dei poeti, i grandi bugiardi di sempre. L’autrice Maria Bettetini insegna Storia della filosofia medievale all’università Ca’ Foscari di Venezia. Ha tradotto opere di Sant’Agostino e curato l’edizione di Agostino: Confessioni (Einaudi, 2000).