Quando nel gennaio 1948 fu catturato dalla polizia di Los Angeles, Caryl Chessman era un ventisettenne spiantato che aveva trascorso metà della sua vita in carcere. La sua battaglia contro la sentenza capitale, durata dodici anni, sensibilizzò l’opinione pubblica sul problema. Chessman proclamò fino all’ultimo la sua innocenza e disse di conoscere il nome del vero colpevole, che non avrebbe svelato per tutelare i suoi cari. Nel 2007 il nome potrebbe essere svelato. Un romanzo di formazione criminale che ricorda le atmosfere di Bunker e di autori noir.