Il discorso della fede in Cristo è un discorso breve. Discorso breve perché Cristo è il discorso breve o abbreviato di Dio. Tutto è detto in Cristo e dunque Cristo è il centro di questa dizione divina. Il cristocentrismo ha una statura cosmica perché mostra come tutte le cose siano centrate in Cristo e siano permeate da lui. In queste pagine il cardinale Giacomo Biffi offre una sintesi relativa appunto alla tesi del cristocentrismo cosmico ed insieme una presentazione rapida, organica e, per quanto è consentito, integrale della verità rivelata. Non è catechismo. Lo scopo di questa esposizione è quello di offrire ai credenti e ai non credenti un mezzo idoneo per conoscere con esattezza che cosa creda la Chiesa. Non esclude perciò la mediazione catechistica: la precede e la postula. Anche le formule di domanda-risposta sono introdotte all’unico fine di porre alcune affermazioni in particolare rilievo. Questo lavoro suppone di essere accessibile agli uomini che siano disposti a fare un po’ di fatica per imparare. Ma ne vale la pena, perché la verità è intrinsecamente salvifica e liberante.
“Ripugnante come pochi”, scrive Hunter S. Thompson in questo suo lavoro del 1959, “in qualche rara occasione dimostrava lampi di intelligenza stagnante. Ma il suo cervello era così marcio per l’alcol e per quella vita dissoluta che quando cercava di avviarlo sembrava un vecchio motore ingolfato rimasto inzuppato troppo a lungo nel lardo.” Sorpresa: Thompson non sta scrivendo di se stesso! Uno dei più geniali e folli romanzieri/giornalisti americani descrive così la vita di un uomo di nome Moberg a Portorico, giornalista sconclusionato e stonato la cui più grande abilità sta nel riuscire a ritrovare la propria macchina dopo una serata di delirio etilico, grazie al cattivo odore dell’auto stessa più che al suo olfatto. In realtà, l’eroe, il protagonista di questo romanzo autobiografico, è il trentenne Paul Kemp. Intrappolato in un lavoro senza prospettive, sente il suo talento evaporare veloce come il rum versato in un pugno, e vede allontanarsi il sogno di emulare i suoi modelli, Hemingway e Fitzgerald. Thompson aveva 22 anni quando scrisse le “Cronache del rum” ma era terrorizzato di finire come Moberg. Lo salvò il fantastico incendio creativo degli anni Sessanta, quello che ispirò “Paura e disgusto a Las Vegas”, esordio di quello che sarebbe diventato il padre del “giornalismo gonzo”, il più pericoloso e irriverente scrittore della sua generazione.
L’ Ovra a Cinecittà. Polizia politica e spie in camicia nera
Lingua: Italiano
Anche nel mondo del cinema, che la voce comune giudicava zona franca, si infiltrarono le spie dell’Ovra e delle altre polizie del regime. Fuori dalle città virtuali e dagli scenari verosimili che si costruivano nei teatri di posa, c’era la realtà, dove la gente del cinema viveva combattendo spesso battaglie senza esclusione di colpi. Le spie misuravano dissensi o deviazioni con il loro metro, dalle accuse di attività contro il regime, a segnalazioni di comportamenti non conformi o censurabili per scrupolo moralistico. Natalia Marino è giornalista e autrice di documentari cinematografici. Emanuele Valerio Marino, regista, autore teatrale, soggettista e sceneggiatore, è stato direttore dell’Archivio Storico Fotocinematografico dell’Istituto Luce.
Il volume presenta un quadro complessivo, sintetico e interdisciplinare, dei problemi del patrimonio, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali. Viene dapprima indagata, con un excursus storico che parte dall’antichità, la natura del bene culturale, la sua identità, ciò che lo distingue dagli altri beni presenti nel territorio; è quindi presa in considerazione l’azione specifica nei confronti del bene, l’azione di tutela, finalizzata alla sua salvaguardia; infine si fissa l’attenzione sulla valorizzazione e sul patrimonio considerato come ricchezza collettiva, accessibile a tutti.
Ecco la guida visiva ideale per lavorare senza problemi con Microsoft Excel 2010, la nuova versione dell’applicazione Microsoft per creare fogli di calcolo. Excel 2010 A colpo d’occhio ti permette di concentrarti su un’operazione alla volta e ti mostra, con passi chiari e numerati, il modo più veloce e facile per realizzare proprio quello che vuoi.
Dizionario delle divinità dell’antico Egitto. Le divinità, l’iconografia, i rituali
Lingua: Italiano
Non è stato agevole elaborare e compilare un dizionario su un argomento complesso come la religione dell’antico Egitto. Ho accettato con piena consapevolezza un incarico di tali proporzioni, che necessita il ricorso ad anni di studio, unicamente perché per 40 anni ho catalogato, per mia esclusiva informazione e desiderio di sapere, notizie, appunti e curiosità sulla religione degli Egizi. I miei quaderni sono serviti per le divinità maggiori e minori, per le molte componenti di un vasto mondo sacrale e interiore che è difficile descrivere a fondo, perché nella terra del Nilo tutto è religione; ogni aspetto anche il più banale della vita quotidiana, si riallaccia inevitabilmente ai concetti divini che regolano i comportamenti dei grandi sovrani e degli uomini comuni. Mi auguro che questo dizionario apra la strada ad opere sempre più scientificamente edotte, in grado di permettere una ulteriore conoscenza, ancora più affinata, di questa suggestiva materia. (Mario Tosi)
Il Farinotti è il dizionario di tutti i film distribuiti in Italia. E si pone dalla parte del pubblico: in ogni scheda, infatti, il giudizio che accompagna il film è il frutto dì un compromesso tra le opinioni spesso rigide della critica e le preferenze e il successo riscossi al botteghino. Sono presenti tutti i generi di film: la commedia e il cinema d’autore, la fantascienza e il western, i thriller e i “cinepanettoni”, gli horror e i film d’azione.
Nike, McDonald’s, Shell. Il mondo è nelle mani delle multinazionali, che hanno creato bisogni e miti di cui, per decenni, siamo stati schiavi. Ma lo sforzo dei grandi colossi per rendere omogenee le nostre comunità e monopolizzare il linguaggio condiviso ha generato una forte ondata di resistenza, testimoniata da diverse e diffuse azioni di guerriglia. Dallo sfruttamento nelle fabbriche dell’Indonesia e delle Filippine, in cui viene calpestato ogni diritto umano, ai centri commerciali propagatori di life-style del Nord America, fino alle campagne più massicce di attivisti, manifestanti e hacker, Naomi Klein spiega e analizza le ragioni della contestazione e le contraddizioni dell’economia globale. E, in quest’ultima edizione, ci racconta come oramai anche la politica sia asservita alle leggi dei marchi, offrendoci un’analisi inedita e sconcertante del fenomeno Obama. Al contempo analisi culturale, manifesto politico e inchiesta, No Logo è il primo libro che racconta una storia di ribellione e autodeterminazione nei confronti dello strapotere dei marchi.
Occhio allo spreco. Consumare meno e vivere meglio
Lingua: Italiano
Una via d’uscita dalla crisi c’è. É una strada praticabile, piena di buon senso e di gesti semplici ma efficaci. Cristina Gabetti ce li elenca, descrivendo in dettaglio quello che ognuno di noi è chiamato a fare – a casa, in ufficio, nel mondo – per diminuire gli sprechi, consumare in modo consapevole, rispettare i diritti degli altri e della natura che ci circonda. È questa la migliore scommessa del nostro tempo: partecipare in maniera attiva alla transizione verso un mondo ecologicamente più sostenibile. Perché, come afferma l’autrice, “ogni gesto, preso da solo, può sembrare insignificante, ma sommato alle volte che lo ripetiamo e a quanti fanno come noi, il segno diventa concreto .
Milano sta cambiando. Archiviata dolorosamente quella “da bere”, del rampantismo anni Ottanta, la città si sta trasformando da capitale della moda e della finanza a moderna metropoli multietnica che ambisce a un ruolo sempre più centrale nella cultura europea e occidentale. Presa coscienza che esistono molti modi per conoscere una città, e molti modi per raccontarla, Gianni Biondillo e Michele Monina, il primo scrittore fortemente attaccato alla sua città, e il secondo, milanese d’adozione, da sempre appassionato di psicogeografia, decidono di mettere da parte lo spirito del flâneur e per una volta di intraprendere un viaggio programmatico da fare insieme: un giro intorno alla città dove l’uno è nato e l’altro è arrivato una decina d’anni fa e che ancora non sono riusciti a decodificare. Seguendo il margine della tangenziale di Milano, i due scrittori cercano di tracciare una mappa della città a partire dai suoi contorni. I viandanti della tangenziale mette in scena luoghi, personaggi, aneddoti, storie, traiettorie sghembe, percorsi d’acqua, cantieri in corso, polaroid di periferie, suggestioni psicogeografiche, appunti di fisiognomica cittadina, materiali vari raccolti durante i lunghi tragitti, fatti rigorosamente a piedi.