L’Italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15, Milano. Sì, certo, l’eco arriva anche lì ma Elvira, la portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell’immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd, un’anziana signora dall’incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. Da dove viene? Cos’ha da nascondere? Qual è il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre – diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini – e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino deve imparare più in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri è intessuta la vita.
Domandate a qualcuno “che cos’è la verità” e sarete ricambiati con un silenzio stupefatto o con una risata nervosa. In questo pamphlet Michael Lynch mostra che il crescente cinismo nei confronti della verità è generato in massima parte dalla confusione riguardo a ciò che la verità è. Ma la verità non ha solo dei nemici. Tra i suoi amici migliori annovera quanti ritengono che senza verità si possa ancora vivere ma che si tratterebbe di una vita ben misera. Il libro è adatto dunque per tutti quelli che chiedono al pensiero uno sforzo tenace ma rigoroso, per distinguere il ragionamento ben fatto dalla chiacchiera e dalla propaganda.
Trent’anni di vita e sette di lavoro, protagonista della scena artistica del secondo Novecento, Piero Manzoni interpreta le esperienze culturali del suo tempo, italiane e internazionali e le ripropone coniugate con un’ampia varietà di materiali: dai cotoni al polistirolo, dalla fibra di vetro al corpo umano. L’esistenza breve e intellettualmente scandalosa di Piero Manzoni si svolge nella Milano a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, città che l’artista col suo lavoro, gli “achrome”, rende aperta anche alle sperimentazioni più innovative delle avanguardie europee. Produce un’arte fuori dalle correnti e dalle etichette, alchemica e anarchica, tesa a un costante azzeramento dei valori estetici tradizionali, volta alla ricerca di una ricatalogazione del mondo.
Continuazione e in qualche modo summa della sua creatività poetica, questo nuovo libro di Franco Buffoni attraversa un universo di echi e corrispondenze mantenendo un incantevole equilibrio fra narrazione e purezza lirica, coscienza umana e cultura linguistica, storia personale e passione sociale. Il rifrangersi della vita nella poesia scorre sul doppio binario della consapevolezza e delle connessioni di casualità in due parti distinte del libro: I testi e La bottega. Nella prima parte il vagare disordinato della mente” fra tanti referenti poetici trova la sua regola di scrittura in una polifonia “liricamente realista” per entrare poi ne La bottega dove il poeta si racconta.” (Daniela Attanasio)
Tom Ryan, giornalista di mezz’età e un po’ sovrappeso, vive in una cittadina del Massachusetts con l’unica compagnia di Atticus M. Finch, il suo adorato schnauzer nano. Sono anni che Tom, stanco di una vita che sembra aver perso la bussola, non si concede una vacanza. Finché un giorno, complice una gita nel Vermont ospite da amici, riscopre l’amore per la montagna. Un vecchio amore chiuso in un cassetto da troppo tempo, insieme con i ricordi d’infanzia e delle passeggiate con suo padre tra le vallate delle White Mountains, nel New Hampshire. Tom adora quei luoghi. Erano l’unico posto in cui il padre sembrava felice e tranquillo, e dava il meglio di sé. È da lì che Tom deve partire per ridare un senso alla sua vita. Decide così di cimentarsi in un’impresa straordinaria: scalare le quarantotto cime più alte delle White Mountains. Ma non sarà solo in quest’avventura: ad accompagnarlo, fedele ed entusiasta, c’è Atticus. Un cane piccolo dal cuore grande, che, fra tormente di neve e temperature glaciali, tirerà fuori tutto il suo coraggio per non lasciare solo Tom. E dimostrargli cos’è la vera amicizia. In sole undici settimane, questa strana e inseparabile coppia raggiunge il suo traguardo. Un’esperienza talmente grandiosa che Tom decide di ripeterla regalandosi questa volta, insieme ad Atticus, ben cinque mesi per assorbire la bellezza di quelle vette e dei loro ghiacci. Per assaporarne la pace e la quiete. E per concludere quel viaggio dentro se stesso…
Un saggio che ribalta le conoscenze tradizionali sulle Dee della mitologia greca. Al loro arrivo, i popoli ellenici imposero il culto degli Dei olimpici, facendo diventare simbolo di passività, gelosia e invidia le potenti e compassionevoli Dee pre-elleniche, fino a quel momento associate alla saggezza, alla protezione e ai processi di creazione e rinnovamento della vita. L’autrice raccoglie i frammenti di quei miti e ne analizza gli archetipi mostrando come il recupero di quella sacralità mai del tutto perduta stimoli la ricerca spirituale di ogni individuo. Il libro è integralmente illustrato in b/n da Patrizia Merendi ed è particolarmente adatto anche a un pubblico di lettrici giovani.
“Il libro indaga le potenzialità e le criticità del costruire a Venezia, in un contesto storico, ambientale e socio-economico complesso e “speciale”. Lo fa chiamando a esprimersi i principali attori: amministratori comunali, costruttori, pianificatori, architetti, sindacalisti, responsabili delle strutture pubbliche e delle loro aziende operative. Con saggi e supporti iconografici e statistici si è inteso delineare la struttura e le dinamiche dei processi progettuali decisionali delle imprese edili, delle opere e del mercato degli appalti connessi alle operazioni di trasformazione urbana e di salvaguardia.” (M. Heidegger)
Piercing e tatuaggio. Manipolazioni del corpo in adolescenza
Lingua: Italiano
Qual è il significato che i ragazzi di circa 16 anni attribuiscono al piercing e al tatuaggio? Quali sono le ragioni profonde, affettive e relazionali, che giustificano l’esplosione di questa moda. Il corpo dipinto, forato attraverso il piercing, il tatuaggio ed altre manipolazioni affini, esprime un’intenzione comunicativa, la cui forza è testimoniata dalla violenza stessa di queste pratiche. Il senso del messaggio rischia tuttavia di rimanere oscuro agli adulti, che mancano degli strumenti per decodificarlo. Questo saggio vuol mettere a disposizione del mondo adulto un’analisi psicologica approfondita delle opinioni dei sedicenni, delle descrizioni delle loro esperienze, delle argomentazioni portate a favore o contro tali pratiche.
“Questo libro non è una vera e propria apologia dell’egoismo, ma un invito a pensare di più a se stessi. O se volete: a non farsi male ogni giorno più di quanto ce ne fanno gli altri. In un mondo dove lo Stato ormai rapina i contribuenti con le tasse e non restituisce i servizi che i politici promettono durante le campagne elettorali (l’Italia insegna) e in cui le religioni predicano cose tanto belle ma non offrono esempi edificanti, vale la pena riscoprire l’amor proprio. O, quanto meno, arrangiarsi per sopravvivere. Insomma, non lasciamoci schiacciare da questo o quello, perché nessuno alla fine ci ringrazierà. Le opere buone, dopo aver dato agli altri quel che ci è possibile, è giunto il tempo di compierle anche e soprattutto per noi. I periodi di crisi inducono alla legittima difesa. Poi penseremo meglio anche al prossimo. Come? Con filosofia o con qualcosa che le assomiglia.” (Armando Torno).
“Gianni Limonta con le sue fotografie e la sua arte, crea un ambiente estetico, culturale, un ambiente siriano in cui noi ascoltiamo il dialogo tra il visibile e l’invisibile, la presenza e l’assenza, il presente e il passato, l’azione e la storia, ascoltiamo anche la voce della materia, vediamo come l’immagine si unisce alla pietra e al sole, al volto dell’uomo e al volto dello spazio, L’immagine qui è specchio ed eloquenza al tempo stesso. Così la Siria nelle sue immagini diventa linguaggio artistico, orizzontalmente e verticalmente.” (Adonis)