Trent’anni di vita e sette di lavoro, protagonista della scena artistica del secondo Novecento, Piero Manzoni interpreta le esperienze culturali del suo tempo, italiane e internazionali e le ripropone coniugate con un’ampia varietà di materiali: dai cotoni al polistirolo, dalla fibra di vetro al corpo umano. L’esistenza breve e intellettualmente scandalosa di Piero Manzoni si svolge nella Milano a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, città che l’artista col suo lavoro, gli “achrome”, rende aperta anche alle sperimentazioni più innovative delle avanguardie europee. Produce un’arte fuori dalle correnti e dalle etichette, alchemica e anarchica, tesa a un costante azzeramento dei valori estetici tradizionali, volta alla ricerca di una ricatalogazione del mondo.