Blueberry è a Fort Navajo, dove si sono rifugiati i coloni a causa di una banda di guerrieri Apache che, guidati dal loro capo Chato, li stermina senza pietà. Blueberry si è recato al villaggio apache per chiedere al vecchio capo di consegnargli Chato, prima che scoppi una guerra indiana. Nello stesso momento il giovane Adam Adams arriva da Washington per chiedere a Blueberry di mettere fine al traffico di armi che imperversa nella regione.
“Ho cercato di capire perché sia di fatto assente la Sardegna nella nostra storiografia, e sono finito in Germania Est, sulla scia di un modo per rendere minoritari alcuni paesi e la loro gente, che i tedeschi ora vorrebbero estendere all’intera Unione Europea. Se “terroni” vuol dire considerare l’altro qualcosa di meno, l’Europa mediterranea rischia di essere “terronizzata”, a partire dalla Grecia. Dopo l’Unità d’Italia fatta con una guerra non dichiarata, massacri e saccheggi, sono stati scritti un numero sterminato di libri per indagare e spiegare “il ritardo” (che non c’era) del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia. Ma dai confronti fra ex Regno delle Due Sicilie e Piemonte, è tenuta fuori la Sardegna. L’isola, che pure portò ai Savoia la dignità regale (il Piemonte non era Regno, la Sardegna sì), divenne “una fattoria” di Torino e Genova; i suoi abitanti esclusi dallo sfruttamento delle risorse locali, il suo territorio dalla realizzazione di infrastrutture. La Sardegna governata dai Savoia, al momento dell’Unità era la regione con meno strade, più analfabeti e manco un metro di ferrovie. Fu il vero Sud; il primo. Ogni forma di discriminazione è funzionale a un progetto economico. E quei criteri sono stati adottati, dopo il crollo del muro di Berlino, nel 1989, dalla Germania Ovest a danno di quella Est, letteralmente saccheggiata e colonizzata (sono termini usati dagli analisti tedeschi)”.
In ventinove saggi, composti tra il 1979 e il 2009, sono affrontati temi linguistici basilari che riguardano gli individui e la nostra comunità nazionale nel suo insieme. Tra i primi a impegnarsi nella battaglia per una moderna “educazione linguistica”, l’autore segnala gli obiettivi tuttora mancati su questo terreno: la costruzione di un curricolo complessivo per l’insegnamento dell’italiano, il radicale rinnovamento dei modelli di studio della lingua, la revisione dei criteri e dei metodi per lo studio del latino, una più confacente formazione universitaria dei docenti. Una fitta serie di interventi denuncia la debole politica estera dell’Italia, disattenta soprattutto alla prevaricazione linguistica compiuta dai vertici dell’Unione Europea: un fenomeno regressivo culturalmente e che danneggia vari nostri interessi economici (posti di lavoro, appalti, brevetti), al quale si contrappone il concetto innovatore del “patrimonio linguistico comune” del cittadino europeo. La bibliografia integrale dell’autore, dal 1952 al 2010, si presenta come uno strumento di ricerca e una pista di idee.
La guerra è un evento mediatico che inchioda il pubblico al teleschermo e i grandi network la inseguono con grande dispiegamento di mezzi tecnologici. L’autore, che da oltre dieci anni segue i più complessi e sanguinosi conflitti del nostro tempo, ha raccolto qui le sue considerazioni sulla sfaccettata realtà del giornalismo di guerra.
Guidato dalle visioni del suo defunto padre, il giovane professore Caleb Crowe torna a collaborare con George Waxman e i membri del suo Programma Morpheus, un gruppo di archeologi dotati di poteri psichici determinati a individuare le rovine della Settima Meraviglia del mondo antico – il Faro di Alessandria -, nei cui sotterranei si favoleggia sia nascosto il leggendario tesoro di Alessandro il Grande. Grazie alle visioni di Crowe, la loro ricerca abbraccerà duemila anni di storia, intrecciando le ceneri di Ercolano e la Biblioteca perduta di Alessandria con un programma governativo top secret e un’antica società segreta nota con il nome di ‘Custodi’. Ma oltre alla scoperta di un mistero sotterraneo protetto da trappole mortali e antiche profezie, Caleb Crowe si troverà ad affrontare la verità su sé stesso e sul proprio passato.
Banksy, uno dei più importanti e riconosciuti artisti della scena street internazionale, è al centro di questo libro che, attraverso un ricchissimo apparato iconografico a colori, indaga sulla sua opera e sulla sua identità.
Scritto dai più importanti studiosi della memoria a partire dallo stesso Baddeley, il volume presenta in modo accessibile e con l’attenzione alla didattica e agli studenti una completa disanima della materia. Dopo una breve panoramica e analisi dell’approccio scientifico alla memoria, vengono presentate le caratteristiche di base dei diversi sistemi di memoria e il loro funzionamento. Nella seconda parte del volume sono trattate le applicazioni: dalla memoria autobiografica, all’amnesia, alla memoria in età evolutiva e nella terza età. Il testo si chiude con un capitolo sul ricordo nella testimonianza e sulle tecniche per migliorare la propria memoria. Un’opera fondamentale, completa ed esaustiva su uno dei concetti di base della psicologia generale.
L’ angelo di Darwin. Una risposta angelica ai fondamentalisti atei
Lingua: Italiano
Una nuova schiera di atei, devoti alla scienza quanto gli antichi profeti erano accesi dal loro Signore, ha lanciato una fervida crociata contro la religione, considerata madre di antiche superstizioni e di nuovi fondamentalismi, e dunque causa di molti tra i mali del mondo attuale. Le cose, però, non sono così semplici come ci spiega con umanità e pazienza l’angelo custode di Charles Darwin, a cui presta le parole John Cornwell. Perché la scienza – comprese la teoria dell’evoluzione e quella del Big Bang non può spiegare tutto. Perché la religione risponde a un bisogno di senso che la sola ragione non riesce a soddisfare. Perché coloro che credono in Dio non sono tutti fanatici assetati di sangue, ma anzi sono spesso testimoni dei valori del dubbio della solidarietà e del dialogo. Confutando con prosa pacata e comprensiva le invettive di chi crede che Dio sia solo una pericolosa illusione, l’angelo di Darwin (e ora custode di alcuni suoi moderni seguaci, come Richards Dawkins) ci aiuta a riflettere sul bisogno di trascendenza e di bellezza, e dunque su noi stessi.
Come leggere la poesia. Con esercitazioni su poeti italiani del Novecento
Lingua: Italiano
UEsiste ancora una “domanda” di poesia? O è vero che la scarsa abitudine alla lettura penalizza in primo luogo i testi poetici? Questo volume nasce dalla convinzione che sia possibile educare al gusto per la poesia, e ha lo scopo di avvicinare il lettore ai testi poetici del Novecento italiano (di Saba, Montale, Pasolini, Cattafi, Giudici, Erba) interpretati con strumenti linguistici. Un libro nato da esigenze didattiche, che lo rendono particolarmente comunicativo, ma anche un libro teorico, che ripensa il tema della natura della poesia: non poesia come artificio, come proponevano i formalisti russi, né come funzione autoreferenziale del linguaggio, come per Jakobson. Richiamandosi a una sorta di “revisione dello strutturalismo”, l’autore avanza una nuova proposta: quella della poesia come gioco normato, illusione soggetta a regole.
Impuniti. Storie di un sistema incapace, sprecone e felice
Lingua: Italiano
L’utopia travestita da piano urbanistico. La riqualificazione ambientale che diventa scempio. L’emergenza come prassi quotidiana. Lo sperpero dissennato di risorse pubbliche. Bilanci violentati da gestioni creative e ambiziose. Il non fare né decidere come forma di tutela dal dissenso. L’atteggiamento leggero e spavaldo di chi non sarà mai chiamato a rispondere delle proprie azioni, e lo sa. Antonello Caporale accompagna il lettore in un viaggio nell’Italia dello spreco e della malpolitica, attraverso le piccole e grandi storie che testimoniano lo stato di salute della nostra democrazia. Con gli strumenti dell’inchiesta giornalistica, Caporale riesce a penetrare il fortino per svelare i nomi e cognomi: chi ha fatto cosa, quali danni ha procurato alle casse dello Stato, all’ambiente, al territorio e, soprattutto perché. Un lavoro che si propone di far parlare i fatti e i loro protagonisti, confrontando in maniera trasparente l’idea iniziale e il risultato finale: il dire e il fare, alla luce del mare che li separa.