Aprile 2006, Casablanca: la polizia scopre due giovani kamikaze pronti a colpire il consolato americano. Uno di loro fugge ma, vedendosi raggiunto, si getta addosso all’agente che lo insegue e si fa esplodere. È uno dei numerosi atti terroristici messi a segno dagli integralisti islamici, e non certo il più sanguinoso. Ma per Bouchaib Mhamka la notizia è sconvolgente: l’attentatore rimasto a terra dilaniato è infatti il suo amico d’infanzia Said. Sono cresciuti insieme nella baraccopoli di Sidi Moumen, alla periferia di Casablanca: simili le loro povere case, i giochi nei vicoli maleodorantì, i brevi studi, il sogno impossibile di liberarsi dalla miseria. Anche Bouchaib qualche anno prima ha risposto al richiamo dell’Isiam e ha trovato nella comunità dei fedeli un ruolo e una nuova consapevolezza che hanno guarito le sue frustrazioni. Ma quanto più si è addentrato nel mondo degli integralisti, tanto più chiaramente ha riconosciuto l’intolleranza e la violenza che lo abitano e la follia del progetto politico. Così se ne è allontanato, mentre Said ne veniva inghiottito e si faceva sempre più sfuggente, si isolava nei cybercafé, spariva dalla circolazione per lunghi periodi. A quale punto si sono divise le loro strade? Che cosa ha indotto Said a quella scelta estrema? Cercando una spiegazione alla morte dell’amico, Bouchaib ha ripercorso la loro storia, raccolta in questo libro da Raffaele Masto.