Giuseppe Monticciolo, il braccio destro di Giovanni Brusca, figura eminente del clan dei Corleonesi, si racconta, dai primi passi nel paese per diventare qualcuno – lui piccolo muratore che il dna familiare spinge subito a cercare protezione nell’ambiente “giusto” – al battesimo di fuoco come killer agli ordini di Brusca, fino alla specializzazione nella costruzione di bunker e nascondigli per capi e prigionieri. Soprattutto, la storia del rapimento di Giuseppe di Matteo, tredicenne figlio di un pentito le cui rivelazioni costarono a Brusca la prima condanna all’ergastolo, della sua brutale detenzione, dello strangolamento e della dissoluzione del corpo nell’acido per far sparire ogni tracca dell’efferato delitto. La vicenda, degna di un film di Scorsese, “turba” Monticciolo che, pensando al ragazzo chiuso nel bagagliaio, avverte un moto di pietà e la tentazione di fare qualcosa, ma ne è impedito dalla certezza di quello che accadrebbe non solo a lui ma a tutta la sua famiglia se sgarrasse. E del resto, quell’azione disumana, culmine di una serie di altri delitti spietati, segnò l’inizio della fine per un’intera generazione di mafiosi, i sanguinari corleonesi: uno dopo l’altro finiscono in galera Riina, Bagarella e Brusca, uomini-simbolo di una stagione segnata dalla violenza.
Procurad’ ‘e moderare. Racconto popolare della rivoluzione sarda
Lingua: Italiano
Il libro ricostruisce come in un racconto popolare le vicende militari e politiche del cosiddetto “triennio rivoluzionario” della Sardegna, 1793-1796: la tentata invasione dei francesi e la loro sconfitta, la cacciata dei piemontesi il 28 aprile 1794, i moti antifeudali, la marcia trionfale di Giommaria Angioy e poi l’amarezza della sconfitta, la fine della “Sarda Rivoluzione”, il dolore di un esilio.
La Pina, voce di Radio Deejay, personaggio molto amato dal pubblico radiofonico e televisivo, racconta con una sua favola uno dei temi più attuali di questo periodo: il rispetto per le diversità e i matrimoni omosessuali. Partendo dalla metafora dei calzini spaiati, la Pina racconta di un pianeta in cui i calzini soli sono scappati per trovare l’amore, senza più la costrizione di passare la vita accoppiati con chi non si è scelto. Un pianeta libero dove un calzino a pois può sposarsi con un gambaletto, e una parigina gira a braccetto con un calzino, corto, di spugna. Un modo divertente per parlare di argomenti importanti con il sorriso e lo spirito giusto. Tutti i proventi del libro saranno devoluti a Sos Villaggi dei Bambini, un’associazione che interviene a favore dei bambini rispettando cultura e religioni diverse e lavorando nello spirito della Convenzione Onu dei Diritti dell’Infanzia. Età di lettura: da 6 anni.
Ricette low cost. Mangiar bene e sano spendendo poco
Lingua: Italiano
Un italiano su tre si nutre male: compra ‘cibi spazzatura’ che possono creare malnutrizione, carenza di elementi essenziali, sovrappeso e obesità. Questo libro propone piatti gustosi e ineccepibili da un punto di vista nutrizionale, ma realizzabili con pochi euro e preparati secondo il gusto italiano. Come conciliare il risparmio con la salute? Optando per meno calorie, meno grassi e meno denaro. Ecco quindi che diventa importante come fare la spesa: che cosa comprare e dove comprare, dai mercati rionali, agli hard discount, ai coltivatori che fanno arrivare gli alimenti a domicilio. L’altro aspetto fondamentale è come risparmiare calorie, condire con meno grassi, non sprecare gli avanzi e sostituire gli alimenti costosi con altri più economici. Il risultato sono tante ricette low cost che non rinunciano a esaltare il piacere della tavola.
Dalla città alle reti urbane. Politiche per la progettazione di aree vaste a confronto
Lingua: Italiano
Il tema delle politiche urbane mette in evidenza la peculiarità del caso veneto e del Nord Est. Lo sviluppo del Veneto, a differenza del modello fordista del Nord Ovest (grande fabbrica, grande città), è stato caratterizzato infatti dal fenomeno dell’economia diffusa, tipico della ‘Terza Italia’ della piccola impresa. La rapida crescita economica che ha portato ai fenomeni della campagna industrializzata e urbanizzata, ha fatto emergere un modello di sviluppo urbano di tipo policentrico, privo di un centro politico regolatore. Un modello che è stato innestato sulla sostanziale frattura fra la città, Venezia ‘la dominante’, e la campagna, che ha da sempre caratterizzato il Veneto ‘bianco’, con gli altri sei capoluoghi di provincia alla ricerca di un ruolo e di una legittimazione.Affrontare il tema della progettazione di Aree Vaste, in questo contesto, significa quindi ripensare il modello di sviluppo del Veneto e proporre un ‘modo di regolazione’ che sia in grado di garantirne la sostenibilità, tenendo conto delle risorse del territorio: non solo a partire dai distretti industriali, ma anche dai Comuni, dai governi locali, individuando strumenti amministrativi più adeguati ad operare nella logica delle reti di governance anche multilivello, in grado di far dialogare attori pubblici e privati.I casi delle Unioni di Comuni, delle Città o Aree metropolitane e della pianificazione strategica costituiscono i casi studio su cui è stata focalizzata la ricerca del Laboratorio D&F 2006. Patrizia Messina è professore di Scienza politica all’Università di Padova, Dipartimento di Studi storici e politici. Coordina il Laboratorio Dire & Fare per lo Sviluppo locale presso il Master Regolazione politica dello sviluppo locale. È Presidente dell’Associazione no profit M.A.S.TER. Mauro Salvato è docente a contratto di Analisi delle politiche pubbliche e del Master Regolazione politica dello sviluppo locale presso l’Università di Padova. Consulente organizzativo di amministrazioni pubbliche e associazioni di rappresentanza degli interessi. È membro dell’Associazione M.A.S.TER.
Questa opera di Ernesto Balducci rappresenta il suo testamento culturale e al contempo, per l’ampio respiro che la caratterizza, un vero manifesto per l’età “postmoderna”. Il volume che si pone in continuazione ideale con il Terzo Millennio e con il più recente l’uomo planetario, rappresenta una precisa e attenta analisi degli esiti della modernità e della sua crisi, svolta da Balducci senza cedimenti apocalittici o tentazioni consolatorie, ma con un rigoroso ricorso alla ragione critica messa a confronto con gli accadimenti e le sfide epocali cui sono chiamate a cimentarsi oggi le culture, le religioni e le chiese.
Il bambino non è, come voleva Rousseau, un semplice homunculus, ovvero un uomo in miniatura non ancora completo, bensì un essere sui generis, il cui sviluppo affettivo e cognitivo passa attraverso fasi differenziate e obbedisce a leggi proprie. È questo l’assunto fondamentale da cui parte Jean Piaget e che segna la sua intera opera: la differenza qualitativa tra il pensiero adulto e quello infantile. Così, quelle nozioni e rappresentazioni che all’adulto possono apparire come il risultato di una lettura immediata della realtà, sono invece il prodotto di una progressiva coordinazione di dati o attività più elementari da parte del bambino: sono insomma l’esito di un processo di “costruzione”, irriducibile alle leggi della natura fisica e biologica. L’introduzione di queste metodologie specifiche sono la sfida e il principale contributo di Jean Piaget alla conoscenza scientifica.
Il design italiano incontra il gioiello. Ediz. italiana e inglese
Lingua: Italiano
Il design si configura sempre più come il linguaggio della contemporaneità, ciò che la codifica e, al tempo stesso, la de-codifica. Tutto è progettato e quindi tutto è design. Ne deriva una dimensione diffusa e interstiziale del design che include ambiti eterogenei, passaggi di scala repentini e orizzonti aperti. Il gioiello non può esimersi dall’incontro con il design, soprattutto con quello italiano che ha fondato una nuova visione degli oggetti e dei comportamenti d’uso, ha disegnato nuovi paesaggi domestici e anticipato scenari di consumo innovativi. La mostra rappresenta una pietra miliare negli incontri tra gioiello e design italiano, il primo censimento sistematico del gioiello di design e l’annuncio promesso di scambi tra la produzione orafa e il design italiano.
Un corso di cucina che, attraverso più di 500 foto step by step, illustra le tecniche di base della cucina vegetariana e le migliori ricette, appositamente ideate per il volume da Lena Tritto, insegnante di cucina e di alimentazione energetica. 4 sezioni: “cereali”, “legumi”, “tofu, seitan e tempeh” e “semi oleosi”. Ogni sezione è aperta da un’introduzione con caratteristiche, proprietà e utilizzi degli alimenti protagonisti.