Le anoressie, le bulimie, i disturbi alimentari, le dismorfofobie, le modificazioni volontarie corporee, le pratiche di piercing e tatuaggio, gli atti autolesivi come ferirsi, tagliarsi fino a sanguinare sui polsi, sulle braccia od in altre parti del corpo, procurarsi cicatrici, bruciature: certe pratiche estreme di body art sono comportamenti sempre più diffusi nella nostra società e fonte di crescente allarme sociale. Le sole ragioni estetiche, sociali o culturali non sono sufficienti di fronte a fenomeni così inquietanti che ci mostrano come il nostro corpo possa diventarci così estraneo, alieno o addirittura nemico da spezzare il senso della nostra identità. La psicoanalisi nei suoi sviluppi più attuali, soprattutto la concezione della mente di Bion e delle prospettive che essa apre, permette un vertice osservativo nuovo dei fenomeni legati alla relazione corpo-mente diverso dalla patologia psicosomatica tradizionalmente intesa. Il corpo è una presenza attiva che manda segnali, che si fa sentire; il suo riconoscimento mette in contatto con la realtà e rivela la esperienza dell’io di fronte ai suoi bisogni, esperienza che può essere segnata da impotenza, angoscia, rabbia, rifiuto, disconoscimento ma anche dal riconoscimento dei propri mezzi e delle proprie possibilità che permette il confronto con la realtà e quindi il rapporto con gli altri. Gli autori del libro esplorano i principali aspetti psicopatologici, clinici e terapeutici delle anoressie e disturbi collegati.