“Partita doppia è il titolo della rubrica che ho tenuto per cinque anni a “Panorama”. Un gioco di parole per alludere da un lato al mio interesse per l’economia industriale, dall’altro alla mia propensione a considerare il diritto e il rovescio di ogni questione. Ma è stata anche una doppia partita: una a dimostrare che nel centrosinistra non ci sono (solo) gli antimercato, i nostalgici della programmazione, gli austeri custodi delle virtù di bilancio e i virtuosi piagnoni del partito delle tasse: insomma quelli che Berlusconi chiama affettuosamente “comunisti”. L’altra a mostrare a chi ha creduto al programma liberale con cui Berlusconi aveva vinto le elezioni, quanto quei propositi siano rimasti irrealizzati, quelle promesse tradite”.