Gomorra non era ancora il caso editoriale planetario che oggi conosciamo quando il regista Mario Gelardi si è ritrovato a leggere gli scritti dell’amico Roberto Saviano. Non serviva certo il successo per capire che si trattava di un’opera assolutamente unica nel panorama letterario italiano. È in quel momento, prima ancora che il libro fosse mandato in stampa, che nasce l’idea, o piuttosto l’urgenza, di dare un corpo ai personaggi che vivevano sulla pagina. E insieme di raccontare un’altra storia, quella di Roberto, lo scrittore che ha messo a rischio la propria vita per la verità e la giustizia. Un adattamento a quattro mani, portato in scena con clamoroso successo. Un altro punto di vista sulla camorra, perché “sapere, capire diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare”.