Il sottosuolo della città, la sua storia, i suoi tanti misteri fanno da sfondo al racconto di esperienze talvolta drammatiche, ma sempre raccontate in tono ironico e divertente: come al teatro San Carlo, dove l’autore vive il terremoto dell’80 o al cimitero delle Fontanelle dove il suocero gli appare in veste di fantasma. E poi le tante inevitabili cartoline napoletane, come il miracolo di San Gennaro, la jettura, il gioco del lotto, la pizza, le truffe “artistiche” di Forcella…