“Grotowski è unico. Perché? Perché nessun altro al mondo, nessuno dopo Stanislavskij, di mia conoscenza, ha esplorato la natura della recitazione, il fenomeno che la costituisce, il suo significato, la scienza dei suoi processi, sia psichici che fisici o emozionali, così profondamente e pienamente come Grotowski”. Dal primo incontro avvenuto negli anni sessanta, fino alla scomparsa di Jerzy Grotowski (1933-1999), Peter Brook ha colto l’importanza di quest’uomo straordinario valorizzandone le scelte radicali. In questo libro il libro dell’amicizia – grazie ai testi, alle conferenze, alle testimonianze, seguiamo il percorso del regista polacco, alla ricerca di una forma perfetta, dell’arte come veicolo. Ma il regista inglese sottolinea anche la sua diversità, il suo bisogno del pubblico, dell’impurità elisabettiana. Egli non commenta, dialoga con Grotowski. Per tutta la vita.