Papa Francesco. Il papa si racconta. Conversazione con Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin
Lingua: Italiano
C’è un Papa che parla al cuore della gente, che indossa una croce di legno e che viene dall’altra parte del mondo. Jorge Bergoglio si racconta in Papa Francesco, un libro che parla delle sue idee e della nuova concezione di Chiesa che ha l’uomo più potente del mondo, il religioso venuto dall’Argentina pronto a cambiare non solo l’immagine distante e statuaria dell’istituzione cattolica, ma anche pronto a cambiare il cuore della gente e dei fedeli. Il Bergoglio umano emerge in questo racconto sincero in cui la sua infanzia nella periferia argentina, il ricordo di una dittatura straziante e crudele, l’amore per la sua terra, per il ballo e per il tango come scuola di vita e poi per il calcio vissuto tra gli spalti di uno stadio e come forma di fratellanza tra la gente sono immagini che colpiscono, forti e vivide per l’incredibile umanità e vitalità. Prima di essere santi bisogna essere uomini, sembra volerci dire il Papa, e con il suo tendere la mano agli uomini deboli e peccaminosi, la Chiesa si apre alla quotidianità e al mondo così variopinto e così diverso e spesso respinto o ignorato dai precedenti Papi. Per chi, come Bergoglio, ha perdonato chi ha ucciso e oltraggiato uomini, donne e bambini negli anni più bui della sua Argentina, tutto parte da lì: dalla possibilità non di dimenticare, ma di perdonare. Con la preghiera, ma soprattutto con una profonda umanità che permetta di capire a fondo l’altro e di comprenderlo persino nella sua oscura brutalità, Papa Francesco lancia un monito e tende la mano verso l’altro, verso chi è povero, cattivo, tentato dal mondo e dagli altri. Con un amore smisurato verso gli esseri umani, ma anche verso ciò che di più bello c’è al mondo come i libri, il cinema, il ballo, ma anche la pazienza, Jorge Bergoglio ci fa venire voglia di vivere e anche di credere. In questo libro che è prima di tutto una testimonianza di un nuovo modo di vivere, la Chiesa volge il suo sguardo a chi prima ha del tutto ignorato.