Architetto per formazione e influenzato dal Costruttivismo russo e dalle teorie sceniche di Adolphe Appia, Josef Svoboda (nato a Caslav nel 1920 e morto a Praga nel 2002) ha dato un importante contributo all’avanguardia scenografica del Novecento con la sua attività presso il Teatro Nazionale di Praga e, dal 1973, presso il leggendario gruppo Lanterna Magika, lavorando contemporaneamente per i più prestigiosi teatri internazionali. I suoi allestimenti, costruiti intorno a metafore spesso geniali, talora provocatorie, hanno suscitato innumerevoli dibattiti, senza che mai siano stati messi in discussione l’originalità e il talento dell’artista boemo. Con “Cardillac” di Hindemith (1895-1963), e poi con una lunga serie di spettacoli seguiti al memorabile “Atomtod” di Manzoni (1932), i sipari di luce, gli specchi, gli schermi multipli di Svoboda hanno introdotto nel palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano un clima culturale mitteleuropeo di grande suggestione. Della stessa collana edita da Umberto Allemandi & C. fanno parte: Burri alla Scala, Edel alla Scala, Foujita alla Scala, I Galliari alla Scala, Hockney alla Scala, Picasso alla Scala, Ponti alla Scala, Ratto alla Scala, Tosi alla Scala, Usellini alla Scala e Wilson alla Scala. Di prossima pubblicazione: Ceroli alla Scala, Léonor Fini alla Scala, Titina Rota alla Scala e Wakhevitch alla Scala.