Dai sempre speranza. I pazienti che hanno cambiato la mia vita
Lingua: Italiano
L’attesa sui divani fu breve. Qualche minuto dopo entrò Oriana Fallaci. Era lei la persona che avrei dovuto curare. Non ci fu bisogno di presentazioni. Lei sapeva chi fossi e, dunque, perche si rendeva necessario incontrarmi… Quello con Oriana Fallaci è soltanto uno dei tanti incontri che hanno cambiato il modo di pensare di Virgilio Sacchini, direttore del reparto di senologia chirurgica al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, il centro “anticancro” più importante al mondo. Sacchini ce li racconta in questo libro, scritto con il giornalista Sergio Ferego. Leggiamo di James, piccolo boss di Harlem che, orgoglioso della sua amicizia col “doctor”, lo presenta al quartiere come fosse una star. C’è Shena, musulmana che, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, non vuole farsi operare perché teme discriminazioni. O Shamina, studentessa iraniana che non rinuncia alla particolare divisa che la legge islamica impone alle donne prima di entrare in sala operatoria. Al centro di tutte queste storie, inevitabilmente, il cancro e la straordinaria esperienza di un medico e di un uomo a cui è affidato il delicato compito di “dare sempre speranza”, anche quando l’equilibrio tra la vita e la morte diventa esile e incerto.
Questa è la storia di un amore inesauribile per gli esseri umani, quell’amore che da anni spinge Rick a combattere una sua personale battaglia contro la cronica mancanza di fondi e mezzi per dare un futuro e, quando serve, una famiglia ai bambini poveri e malati dell’Etiopia. È la storia di Marilyn, che si lascia conquistare dal motto di Rick “Salvi una vita e salvi il mondo intero”. Ed è la storia di Danny, il bambino del marciapiede, che oggi ha una casa e una mamma, e dei tanti bambini che grazie alla dedizione di un uomo solo sono usciti dal buio per abitare il giardino della luce.
Questo libro, divenuto un piccolo classico del genere, è la storia di un’analisi in cui due donne – la terapeuta e la sua paziente – rivivono il rapporto madre-figlia. Non c’è uno stacco oggettivante: il racconto dell’analisi è tutto interiore e il linguaggio è semplice, volutamente libero da tecnicismi di sorta. C’è piuttosto una costante esplorazione, lungo un percorso in cui ciascuna delle due donne svela e vela frammenti di passato, sogni, interpretazioni… e in cui l’inconscio è testimone del senso di quel viaggio. L’intuizione di Jung secondo cui ogni donna contiene in sé la propria madre e la propria figlia è l’ipotesi affascinante che orienta la terapia. Questa nuova edizione presenta un saggio inedito, sapientemente articolato e ricco di suggestioni, imperniato sul rapporto dell’autrice con la figlia bambina. L’appartenenza e la differenza segnano le tappe della loro relazione – punteggiata di memorie, visioni, liriche, intuizioni – incarnandosi nel confronto fra materno e femminile in modo autentico e toccante.
Beffe, scienziati e stregoni. La scienza oltre realismo e relativismo
Lingua: Italiano
Gabriele Lolli ha voluto esaminare in questo libro lo “status quaestionis” della filosofia della scienza, un campo che pare oggi dilaniato da un’autentica guerra scatenata dai “relativisti”, o “postmodernisti”, contro gli assunti realisti. Traccia dunque un panorama sintetico dell’epistemologia contemporanea indirizzato però, con spirito polemico, a spiegare come si sia potuti arrivare a certe degenerazioni delle posizioni relativiste odierne, tali per cui un articolo pieno di sciocchezze, scritto per beffa dal fisico Sokal, ha potuto esser preso per buono.
Quando suo padre Murtaza venne ucciso, Fatima Bhutto aveva solo quattordici anni. Si trovava a pochi passi dal luogo dell’attentato. Quell’episodio, che ha segnato la sua vita, è anche una delle pagine più torbide della storia del suo paese, il Pakistan, il crocevia strategico della politica mondiale, stretto tra Iran, Afghanistan, Cina e India. “Canzoni di sangue” è in primo luogo un gesto d’amore, quello di una figlia per un padre che non ha potuto vederla crescere. Al tempo stesso, racconta il destino tragico di una grande e potente famiglia, che sembra uscire da un’epoca remota, e forse per questo ancora più affascinante. Come racconta Fatima, suo nonno Zulfikar Ali, dopo aver guidato il paese, è stato torturato e giustiziato dal generale golpista Zia ul Haq. Suo zio Shahnawaz, suo padre Murtaza, sua zia Benazir assassinati. Discendenti di una casata di guerrieri, i Bhutto possiedono enormi estensioni di terra nella regione del Sind. Dopo l’indipendenza, la famiglia è stata al centro della vita politica del Pakistan: un paese violento e corrotto, segnato da complotti e faide sanguinose, omicidi e attentati. Fatima Bhutto ha vissuto tutto questo: un potere assoluto, arcaico, quasi feudale nella regione d’origine; le torbide lotte politiche in uno stato instabile; i sanguinosi conflitti interni e le minacce dall’estero. Il jet set internazionale delle élite politiche e finanziarie.
Da noi, le figlie non sono le benvenute. Io, diciannovesima di ventitré fratelli, fui abbandonata da mia madre sotto il sole cocente dell’Afghanistan affinché morissi. Malgrado le numerose bruciature sono sopravvissuta, diventando la sua figlia preferita. Questa è stata la mia prima vittoria. Mio padre, per venticinque anni membro del Parlamento, era un uomo incorruttibile, molto legato alle tradizioni del nostro Paese. Venne ucciso dai mujaheddin. Fu allora che mia madre, analfabeta, decise di mandarmi a scuola: sono stata la prima femmina, in famiglia, a ricevere un’istruzione. Mentre infuriava la guerra civile, sono diventata insegnante di inglese, poi ho studiato medicina. Ho sposato l’uomo che amavo e gli ho dato due meravigliose bambine. Ma l’arrivo dei talebani ha suonato l’ultimo rintocco per la libertà. Mio marito, dopo aver subito lunghe torture in carcere, è morto di tubercolosi e io, imprigionata dal burqa, ho sentito la rabbia crescere in me. Da quel giorno la mia voce si è levata per difendere coloro che soffrono. Oggi che sono parlamentare, so che ogni ingiustizia e sofferenza che posso alleviare compensa in parte ciò che non ho potuto fare prima: salvare la vita di chi è abbandonato da tutti.
Figlia di Vanessa Bell – sorella di Virginia Woolf – Angelica Garnett trascorre la sua infanzia a Gordon Square, il cuore di Bloomsbury, e a Charleston, nella casa di campagna, ora monumento nazionale, che la madre e il padre Duncan Grant avevano riempito di quadri e oggetti d’arte da loro creati. Era un paradiso effimero pieno di delizie e di enigmi, intessuto dalle mani delicate della complessa ed elusiva Vanessa. Angelica, quasi imprigionata da un incantesimo, sposa giovanissima David Garnett, un tempo amante di suo padre. “Ingannata con dolcezza” è una sorta di autobiografia scritta per esorcizzare i fantasmi del passato: Angelica cresce in un ambiente stimolante ed elitario, da cui però si sente esclusa. È anche la storia del rapporto tra una madre possessiva e una figlia in cerca della propria identità e della propria indipendenza. Nessuno avrebbe potuto dipingere un ritratto più emozionante e contraddittorio di Vanessa Bell e dell’era di Bloomsbury, di quel magico momento che aveva visto l’intreccio di tante personalità intente a inventare insieme, giorno per giorno, un modo di vivere e di creare che rispondesse ai loro desideri e alla loro genialità.
A differenza della maggior parte dei biografi, Quentin Bell, nipote di Virginia Woolf, è stato capace di catturare ogni sfumatura del carattere della zia, avendo avuto quest’ultima un ruolo fondamentale nella sua infanzia. E in queste pagine che ritroviamo la vera Virginia, al di là delle molte ipotesi che la sua vita e le sue opere hanno suscitato negli ultimi settant’anni. Oltre a tutto quello che già si conosceva di lei, Quentin Bell si sofferma su aspetti sconosciuti che ne hanno influenzato l’esistenza, rivelando anche segreti dolorosi e intimi: il comportamento morboso dei fratellastri sia verso di lei che verso la sorella Vanessa, madre di Quentin, e il rapporto di grande amore e gelosia che le legava e che le portò quasi a una separazione. La vita non certo facile della grande scrittrice fu segnata anche da altri eventi terribili, come la morte dell’amato fratello Thoby e quella del suo migliore amico Lytton Strachey, il tutto sullo sfondo della seconda guerra mondiale e dell’Inghilterra terrorizzata dai bombardamenti e dalla minaccia di un’invasione tedesca. Quentin Bell ricostruisce anche il clima culturale di quegli anni, disegnando le figure di rilievo e i rapporti talvolta tempestosi e ambigui che Virginia ebbe con colleghi e amici, ma soprattutto rivela nitidamente sia le angosce di un’esistenza segnata da un male oscuro sia le grandi capacità dell’artista. Una storia nella Storia che si legge come un romanzo.
101 donne che hanno fatto grande l’Italia. Dalle icone della storia alle protagoniste dei nostri tempi
Lingua: Italiano
Dagli inizi dell’Ottocento al processo di unificazione nazionale, dall’età giolittiana al fascismo, dalla guerra agli anni Cinquanta, dal Sessantotto al crollo della Prima Repubblica, fino ad arrivare alla strettissima attualità, una selezione delle 101 donne più importanti del nostro Paese: Lucrezia Borgia, Anita Garibaldi, Grazia Deledda, Rita Levi Montalcini, Sofia Loren, Margherita di Savoia, Maria Montessori, Mina, solo per citarne alcune. Donne che si sono impegnate e distinte in vari campi: nella politica, nello sport, nel costume, nella letteratura, nella magistratura, nel cinema, nella televisione, nell’architettura, nell’imprenditoria, nel giornalismo. Personalità illustri che con la loro intelligenza, con la loro sapienza, con il loro fascino e la loro bellezza, hanno contribuito a dare prestigio all’immagine dell’Italia nel mondo.
Ho alzato lo sguardo. Il mio cammino verso la fede
Lingua: Italiano
Tante volte mi sono tormentato con la domanda: può un uomo che fa il mio mestiere, nel mio mondo di apparenze, cercare, trovare e ascoltare sul serio la Parola di Dio, la Verità? Ora ho finalmente una risposta: sì, può! Molti lo conoscono come il vincitore dell’Isola dei famosi, protagonista di fiction e programmi televisivi di successo. Ma in pochi sanno che il suo percorso di vita, turbolento e avventuroso, è stato attraversato dal filo rosso della ricerca spirituale, culminato in una folgorante scoperta della fede che per la prima volta racconta in questo libro. Nel passato di Walter Nudo c’è una vita da ribelle: la fuga dal servizio militare, il mestiere di spogliarellista negli Stati Uniti, l’esperienza del carcere, il successo in Italia grazie al Maurizio Costanzo Show, la frequentazione del mondo dorato e superficiale dello showbiz. E poi un forte crollo psicologico e morale, una grave crisi economica che lo ha costretto a toccare il fondo, una dolorosissima separazione dalla compagna e dai figli. Poi, anche grazie all’esperienza all’Isola dei famosi, la scoperta di una nuova via, quella della fede. La consapevolezza che Dio c’era sempre stato, in qualche modo, accanto a lui. Che tutto il suo percorso poteva acquistare un senso. E allora il tatuaggio con le parole di Madre Teresa, la devozione per Natuzza Evolo. E uno sguardo tutto nuovo, sollevato, verso il mondo.