L’ uomo che superò i confini del mondo. Vita e viaggi di Cristoforo Colombo, l’eroe che dovrebbe essere santo
Lingua: Italiano
In questo libro, la sua tenace e anticonformista ricerca storica di Ruggero Marino si spinge ancora oltre, regalandoci una narrazione che smonta a uno a uno i “miti” costruiti sulla figura dell’Ammiraglio. A partire proprio dalla grande bugia secondo cui Colombo approda al Nuovo Mondo per errore, nel tentativo di circumnavigare il globo terrestre e raggiungere l’estremo Oriente. Niente di più falso: il genovese è perfettamente consapevole del suo obiettivo ed è molto più di un semplice e fortunato uomo di mare. Si muove sulla base di antiche mappe con la decisione di un missionario, di un soldato di Cristo, con lo stesso afflato religioso che caratterizzava gli ordini cavallereschi e, in particolare, quello più misterioso della Storia: i Templari. È un messaggero, incaricato direttamente da un papa, Innocenzo VIII. E l’Ammiraglio, il Christo Ferens (come si firmava), subirà l’infamia di tornare in Spagna in catene, per poi essere liberato da quei re cattolici, Ferdinando e Isabella, cui si è devotamente affidato ma che hanno più di una responsabilità tanto nell’accaduto quanto nella falsificazione storica che seguirà. Per secoli la figura di Colombo sarà dimenticata, e tuttora è in attesa di un’autentica riabilitazione. Per due volte è stato avviato un processo di beatificazione, regolarmente interrotto, prima di prendere in esame i documenti più importanti, in grado di certificare la sua fulgida condotta cristiana.
Da Einstein a Steve Jobs, la lista dei pessimi alunni che poi nella vita se la sono cavata alla grande è sorprendentemente lunga. “La scuola fa male quando diventa una prigione per il corpo e una gabbia per la mente. Le idee contano più dei titoli di studio”, parola di James Bach, che a quattordici anni odiava la scuola, a sedici piantò il liceo, a venti era il più giovane manager della Apple e ora è un imprenditore di successo, docente in diverse università. Nonché orgoglioso padre di Oliver che, seguendo le sue orme, ha smesso di frequentare alle medie. Se “il ragazzo non si impegna” forse è perché il percorso scolastico penalizza alcune abilità e inclinazioni, non sa adeguarsi ai cambiamenti della realtà, alle infinite possibilità di procurarsi informazioni, alla volatilità del mondo del lavoro. Quindi la scuola può essere un’esperienza educativa rilevante ma, sostiene Bach, “se non vi soddisfa, andatevene”. Tracciare una propria rotta è più importante che uniformarsi passivamente a uno standard; scoprire i propri interessi, imparare a coltivarli apre più porte (ed è più gratificante) del classico pezzo di carta. Come fare, allora? L’autore lo spiega in questo libro, affascinante e provocatorio: raccontando la propria storia, descrive i segreti del suo personalissimo sistema di apprendimento, basato su passione, un’insaziabile curiosità e agilità di pensiero, e un efficace stile mentale dalle infinite potenzialità. Per essere sempre, come lui, un passo avanti.
La nostalgia e il sentimento mi accompagnano nel ricordo/E mi ritrovo nel mio passato di nato per perdere/Con una ricchezza grande: la mia famiglia/Papà, il mio eroe di sempre/Spende la sua vita per inventarsi il presente di ogni giorno/Mammà la carezza carnale/Il coraggio di una parola che non mi fa arrendere/I miei fratelli fieri e complici della mia passione: la musica/Il mio quartiere emarginato e di scarpari chiusi nelle case /Di strade senza marciapiedi a lavorare per il dovere/Aspettando da sempre il diritto/La debolezza di questa brava gente è l’unica forza che ho/Per scavalcare quel muro invisibile costruito dal potere/Che si trova ai margini di ogni città/E che divide gli uomini/Ce la farò e sarò la vittoria di chi non conta.
Vedere crescere un figlio, essere al suo fianco quando muove i primi passi e vegliare su di lui in ogni momento della sua vita è una delle gioie di essere genitori. Una gioia che Marie-Laure ha rinnovato quattro volte. I suoi quattro bambini l’hanno riempita d’amore, nonostante li abbia allevati quasi da sola, per colpa di un padre che solo abitando altrove poteva essere più assente. Cresciuta senza una madre, Marie-Laure immaginava che per i suoi figli ci sarebbe sempre stata e di poter riversare su di loro le attenzioni che lei non aveva conosciuto. Ma il destino dispone diversamente: come una folgore su di lei si abbatte una grave malattia. Un tumore diffuso che le lascia poco tempo da vivere. Il primo pensiero è per i suoi bambini. Che ne sarà di loro, quando lei non ci sarà più? Chi se ne occuperà? Non di certo il padre, da cui Marie finalmente trova la forza di separarsi. La burocrazia, però, non è dalla sua parte. Niente le garantisce che i bambini resteranno insieme, e sicuramente non vivranno dove sono cresciuti, dovranno cambiare città, compagni di scuola, abitudini. E non le è concesso scegliere la famiglia di accoglienza, come se un giudice potesse sapere più di lei di cosa hanno bisogno i suoi figli. Un muro di difficoltà, che sembrano fatte solo per aggiungere altro dolore a quello già inevitabile. Con grande coraggio, Marie-Laure dichiara guerra all’indifferenza delle istituzioni e mobilita tutto il paese, raccogliendo un’immensa solidarietà.
New York, Rich viene investito da un’auto nel tentativo di salvare il proprio cane Harry. Il danno cerebrale è irreversibile e niente sarà più come prima. La moglie Abigail si trova da un giorno all’altro a dover ricomporre i frammenti di una quotidianità stravolta: il terribile senso di perdita e smarrimento di fronte a un uomo senza più ricordi, e preda di paure e allucinazioni, il letto vuoto, il frigorifero da riempire, il giardino da curare… La vita continua in sordina, mentre la memoria del marito, ricoverato in una clinica di lunga degenza, è un mosaico di tenebra e tessere mancanti, squarciato a tratti da lampi di consapevolezza e da folgoranti intuizioni. Ma il matrimonio, lungi dall’incrinarsi, troverà un più saldo equilibrio nella sofferenza. E, ironia della sorte, sarà proprio il mite e innocente “colpevole” dell’incidente, con il suo scodinzolare affettuoso e il suo muto linguaggio universale, a riempire il silenzio e la solitudine. Aiutato in questo delicato compito dal bassotto Rosie e dal segugio Carolina. Una storia vera sull’amore, la gratitudine e il coraggio di ricominciare.
Gli Etruschi a Palermo. Il Museo Casuccini. Catalogo della mostra (Palermo, 17 ottobre 2012-6 gennaio 2013)
Lingua: Italiano
La Collezione Casuccini, acquistata nel 1865 dal Regio Museo di Palermo (allora in via di costituzione e alla ricerca di una sede) è senz’altro una delle più importanti raccolte di materiali etruschi esistenti in Italia e comprende all’incirca 10.000 reperti. Nel XIX secolo essa costituiva a Chiusi un vero e proprio Museo: il “Museo Casuccini”, fondato da Pietro Bonci Casuccini con i materiali rinvenuti nel corso degli scavi condotti nelle sue vaste proprietà. Proprio perché proviene tutta dal medesimo territorio, oltre che per la qualità di molti dei suoi reperti, offre una testimonianza pressoché completa e omogenea della produzione artistica dell’antica Clusium. Il volume ripercorre la nascita della collezione e il suo contenuto, proponendo, nella sezione del catalogo, una selezione dei pezzi più significativi, corredati da schede: dai manufatti relativi alla scultura funeraria arcaica alle ceramiche figurate importate dalla Grecia, dai reperti rinvenuti nel tumulo di Poggio Gaiella, che la tradizione associa al re Porsenna, ai raffinati prodotti locali in bronzo e in avorio di età classica, fino ai materiali di età ellenistica. Il volume è pubblicato in occasione della mostra dei reperti presso l’Albergo dei Poveri, prima dell’esposizione definitiva all’interno del Museo Salinas, attualmente chiuso per restauri.
Sbattuto fuori di casa dal patrigno a tredici anni, Frank si barcamena tra i nonni paterni, la strada, le sbronze. Fino a che non entra in contatto con il cameratismo degli skinhead. A qualcuno importa di lui, finalmente. Così è pronto ad assorbire tesi deliranti ma che sembrano suonare così irrevocabilmente giuste sulla supremazia bianca, sui “negri”, sugli ebrei, a festeggiare il compleanno di Hitler, a farsi tatuare una enorme svastica sul collo. Sono anni di esaltazione e disordine. Frank fa carriera, alimentato da un odio che scorre in lui purissimo. Ha solo sedici anni e comanda una delle più famigerate gang di naziskin della east coast. Poi conosce leader di gruppi che vanno dalla Fratellanza Ariana al Klu Klux Klan. Diventa una sorta di celebrità. Quando insieme ad altri due skin gira un video mentre torturano un ragazzo, viene arrestato, ma in ogni prigione qualcuno legato alla Fratellanza Ariana lo protegge dai rischi peggiori. È proprio in carcere che Frank impara che i “negri non sono poi così diversi”, che ci si può giocare a football insieme, parlare perfino. Liberato sulla parola, comincia a cambiare. Sbronze e Doc Martens ai piedi, ma le battute razziste non fanno più ridere come prima. E quando, al funerale di uno dei big dei Suprematisti, Frank è l’unico a non alzare il braccio nel saluto nazista, viene additato come un traditore. E attirato in un agguato. Da allora cerca di salvare gli altri dall’odio che ha rischiato di divorarlo.
Alla fine degli anni Sessanta McQueen era la più grande e fulgida stella del firmamento cinematografico mondiale. Ma era anche, secondo Christopher Sandford, un paranoico, schizofrenico, alcolista e drogato, un dannato votato all’autodistruzione, ossessionato dalla velocità e dal sesso. Un uomo dalle mille ombre, assolutamente sfuggente e solitario, ma anche un instancabile combattente e un vero perfezionista sul set. Con le poche persone fidate si mostrò sempre leale, quasi come se due personalità diverse e lontane convivessero in lui.
Una favola d’altri tempi in pieni anni Novanta: è quella di Paola Franchi e Maurizio Gucci, raffinato delfino di una dinastia simbolo dell’eleganza italiana degli ultimi cinquant’anni. Un amore che sboccia in una serata tiepida e avvolgente e muove i primi passi tra Milano e la dolce vita internazionale, Portofino e Saint Tropez, barche e champagne. Ma sotto alla superficie patinata covano, ben più importanti, due realtà profonde. Una è quella appagata di un amore intenso e sincero, capace di ridare a Paola e Maurizio la serenità dopo periodi difficili. La seconda realtà è quella inquietante delle invidie e dei rancori che porteranno quest’ultima, nell’ansia di danneggiare l’ex marito e la sua nuova compagna, prima alla magia nera e poi al delitto. Il 27 marzo 1995 Maurizio Gucci viene ucciso con quattro proiettili. Patrizia Reggiani, il 3 novembre 1998, verrà condannata a ventinove anni di carcere come mandante. Il racconto di Paola Franchi è la storia di una donna amante della bellezza – dalla passione per il suo lavoro di decoratrice di interni alla nuova vocazione di artista figurativa – e capace di spingersi al di là della sofferenza. Per quindici anni, dalla morte di Maurizio, Paola ha taciuto il suo dolore, aggravato pochi anni dopo dal suicidio del figlio Charly, appena adolescente. Oggi per la prima volta racconta a cuore aperto una giovinezza incantata, una storia d’amore splendida e tragica, la ritrovata serenità tra le meraviglie dell’Africa.
SMS. Straordinaria fortuna di un uso improprio del telefono
Lingua: Italiano
Secondo il comico Enrico Bertolino, SMS vuol dire Solo Messaggi Stupidi. Qualcun altro opta, più maliziosamente, per Se Mamma Sapesse o Scrivi Maledetta Stronza. Qualunque significato vogliamo attribuire all’acronimo, non dobbiamo dimenticare che il fenomeno è esplosivo: il 3 maggio 2001, a Hannover, ha avuto luogo la prima messa via SMS. È utile anche sapere che, per innamorati pigri, esiste un sito (www.smslove.com) con “le più belle frasi d’amore” già pronte per la spedizione. Sono molte le notizie curiose che troverete in questo libro, una sorta di vademecum sui desideri e le paure che spingono a digitare sulla tastiera, una guida sulle forme che può assumere il modo di comunicazione più “a la page”.