Viviamo immersi nel tempo, lo abbiamo misurato con strumenti di crescente complessità, dalle clessidre agli orologi atomici, e ne parliamo nei modi più svariati. Ma che cosa è davvero il tempo e in che senso possiamo dire che esiste indipendentemente dalle nostre menti? Nel vivace dibattito su questo tema in corso tra i filosofi analitici, si contrappongono due punti di vista. Secondo la teoria A, più vicina al senso comune, è la differenza tra passato, presente e futuro a conferire oggettività al tempo. Per la teoria B, invece, sono relazioni quali la precedenza e la simultaneità a garantire l’oggettività del tempo, in sintonia con la teoria della relatività di Einstein. Il libro descrive e analizza la controversia, soffermandosi in particolare sulla versione della teoria A attualmente più discussa: il presentismo.