La seduzione dello spazio. Geometria e filosofia nel primo Husserl
Lingua: Italiano
Nell’ottobre del 1893 Edmund Husserl progettava un libro sullo spazio ove il confronto tra lo spazio dell’intuizione e quello ideale dei geometri doveva fornire l’occasione per fare i conti con l’empirismo britannico, con Kant e la tradizione kantiana, con il convenzionalismo di Poincaré, con il realismo fisico-fisiologico di scienziati come Helmholtz, ma anche con l’idealismo di marca tedesca (Hegel e i suoi epigoni) o inglese (Bradley e Russel). Come doveva accadere per altri progetti husserliani, anche il “libro dello spazio” non vide mai la luce. Tuttavia è possibile ricostruire attraverso le opere edite e soprattutto i numerosi manoscritti inediti, il profilo dell’opera che il filosofo considerò il culmine della sua filosofia fenomenologica.