Un volume dedicato alla figura di Benvenuto Tisi detto il Garofalo, il “Raffaello ferrarese”. Fu proprio questo artista a influenzare, per molti aspetti, il percorso seguito dalla scuola locale nella prima metà del Cinquecento. Realizzato in occasione della grande mostra di Ferrara (dal 5 aprile al 6 luglio), la prima prodotta da Ermitage Italia, raccoglierà una serie di opere inedite provenienti dal museo di San Pietroburgo come per esempio i tre eccezionali dipinti, di grandi dimensioni, realizzati da Garofalo per il convento di San Bernardino negli anni 1530: Le nozze di Cana, la Via Crucis e un’Allegoria del Vecchio e del Nuovo Testamento. Quest’ultima tela è soprattutto interessante non solo perché la composizione è una variante di un analogo soggetto (Ferrara, Pinacoteca), ma anche perché per più di una cinquantina d’anni l’opera era rimasta arrotolata e solo quest’anno, dopo un accurato restauro, è tornata a essere fruibile per il pubblico. Durante il governo di Borso d’Este (1450-1471) nasce il linguaggio ricercato che ha reso celebre l’arte ferrarese del Quattrocento. Questa parabola figurativa viene ripercorsa riunendo circa 150 opere provenienti dalle più prestigiose collezioni pubbliche e private del mondo ed ha come fulcro il dualismo tra il poliedrico artista di corte Cosmè Tura e l’instancabile sperimentatore Francesco del Cossa.