Questo libro, divenuto un piccolo classico del genere, è la storia di un’analisi in cui due donne – la terapeuta e la sua paziente – rivivono il rapporto madre-figlia. Non c’è uno stacco oggettivante: il racconto dell’analisi è tutto interiore e il linguaggio è semplice, volutamente libero da tecnicismi di sorta. C’è piuttosto una costante esplorazione, lungo un percorso in cui ciascuna delle due donne svela e vela frammenti di passato, sogni, interpretazioni… e in cui l’inconscio è testimone del senso di quel viaggio. L’intuizione di Jung secondo cui ogni donna contiene in sé la propria madre e la propria figlia è l’ipotesi affascinante che orienta la terapia. Questa nuova edizione presenta un saggio inedito, sapientemente articolato e ricco di suggestioni, imperniato sul rapporto dell’autrice con la figlia bambina. L’appartenenza e la differenza segnano le tappe della loro relazione – punteggiata di memorie, visioni, liriche, intuizioni – incarnandosi nel confronto fra materno e femminile in modo autentico e toccante.