Realidad. Arte spagnola della realtà. Catalogo della mostra (Potenza, 22 settembre 2006-14 gennaio 2007). Ediz. italiana e spagnola
Lingua: Italiano
L’arte spagnola della realtà, capitolo tra i più rilevanti nel panorama dell’arte europea del secondo novecento, non ha ancora ricevuto l’attenzione della critica che merita. Un gruppo straordinario di artisti maturato all’Accademia di San Fernando a Madrid, come Antonio Lòpez Garcia (Tomelloso, Ciudad Real, 1936) Francisco Lòpez (Madrid, 1932), Isabel Quintanilla (Madrid, 1938), Julio Lòpez Hernandez (Madrid, 1930), Amalia Avia (Santa Cruz de la Zarza, Toledo, 1930), Maria Moreno (Madrid, 1933), Carmen Laffon (Sevilla, 1934), guarda la realtà coniugando la lezione di Velazquez, di Ribera, di Zurbaran, dei caravaggeschi, di Goya, con le istanze della modernità che portano il nome di Picasso, di Dalì e di Mirò. Il volume, è preceduto da un breve capitolo storico che propone, attraverso alcune opere emblematiche, dal 1600 a Goya, all’800 e al primo ‘900, un comprensibile legame tra gli antecedenti culturali remoti e la nascita del realismo contemporaneo.
Realidad. Arte spagnola della realtà. Catalogo della mostra (Potenza, 22 settembre 2006-14 gennaio 2007). Ediz. italiana e spagnola. libri EUR(00.00€)
Realidad. Arte spagnola della realtà. Catalogo della mostra (Potenza, 22 settembre 2006-14 gennaio 2007). Ediz. italiana e spagnola. audiolibro EUR(00.00€)
In questo volume si delineano il ruolo e l’attività del criminologo-psichiatra e viene esposta un’ampia disamina sulla perizia psichiatrica, corredata da una ricerca riguardante l’analisi di 110 perizie. Dopo alcune precisazioni in tema di devianza giovanile e di azioni criminose attuate in gruppo, si esaminano i rapporti tra malattie mentali e condotte criminose. Nel libro inoltre si pongono in rilievo alcune definizioni del concetto di criminologia e si affrontano temi riguardanti diversi aspetti della devianza sociale e della politica del controllo con riferimento all’ordinamento penitenziario, alla disciplina degli stupefacenti, agli accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori per le malattie mentali e alla pericolosità sociale. L’approccio al problema adottato in questo volume in cui, nello studio dei casi esaminati, si realizza un’integrazione dal punto di vista biologico, psicologico e sociologico, assume notevole importanza per cui il libro appare un utile strumento di studio e di ricarca per coloro che devono cimentarsi nei settori criminologici che ruotano intorno alla perizia psichiatrica.
Andrea Mantegna e i Gonzaga. Rinascimento nel Castello di San Giorgio. Catalogo della mostra (Mantova, 16 settembre 2006-14 gennaio 2007)
Lingua: Italiano
Nell’ambito delle celebrazioni per il V centenario della morte di Andrea Mantegna, il Museo di Palazzo Ducale di Mantova accoglie una mostra che illustra i rapporti tra l’artista e i Gonzaga. La mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Brescia, Cremona e Mantova e con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana, sarà accolta nel piano nobile del Castello di San Giorgio e ruoterà attorno al capolavoro di Mantegna: la Camera Picta dipinta tra il 1465 e il 1474. La mostra sarà divisa in sezioni, tese ad illustrare i personaggi legati alla Camera Picta, le testimonianze autografe del Mantegna, e la Cultura scritta a corte.
Andrea Mantegna e i Gonzaga. Rinascimento nel Castello di San Giorgio. Catalogo della mostra (Mantova, 16 settembre 2006-14 gennaio 2007). libri EUR(00.00€)
Andrea Mantegna e i Gonzaga. Rinascimento nel Castello di San Giorgio. Catalogo della mostra (Mantova, 16 settembre 2006-14 gennaio 2007). audiolibro EUR(00.00€)
“Questo è un libro che ho cominciato molte volte: centinaia di titoli mi sono passati per la mente e improvvisamente sono tutti scomparsi. Ho trovato mille inizi veramente originali, ma si sono dispersi nel vuoto della mia impossibile memoria. […] Oggi ho deciso; comincio a scrivere.” (Lory Del Santo)
Questo manuale è rivolto agli attuali allevatori di struzzi che vogliono migliorare le loro conoscenze e ai futuri allevatori. Gran parte delle informazioni qui contenute sono frutto di esperienze personali dell’autore, allevatore di struzzi egli stesso e consulente professionale. Il testo tratta i punti fondamentali per la gestione dell’allevamento: investimenti necessari, scelta dei riproduttori, allevamento dei pulcini, alimentazione, malattie e legislazione nazionale.
Marco Grandi, psicologo, si reca nel piccolo e suggestivo cimitero dell’Isola dei Pescatori sul Lago Maggiore, per l’estremo saluto ad Adolfo Steinback: il vecchio geniale psichiatra artefice di una strana e misteriosa “terapia” utile a ritrovare il “senso della vita” cui si era sottoposto Marco stesso, quasi un anno e mezzo prima. Ma il professore gli ha riservato una beffarda sorpresa nel camposanto immerso nella magica atmosfera lacustre e quindi accade “qualcosa” che ancora, come già successo nel recente passato, trascina il protagonista in un vortice di mistero e di nuovo nelle vesti di detective. L’imprevedibilità fa da sfondo a tutta la storia: fin dall’incontro con Rossana Verardi, affascinante editor di una grande casa editrice, che gli propone di scrivere un romanzo giallo ma, subito dopo, viene uccisa. Dunque Marco si trova proiettato “dentro al libro” non soltanto da autore bensì, piuttosto, come uno dei personaggi mossi dai fili di un burattinaio. Mentre il suo “giallo” pare si “scriva da sé” e possieda una trama già definita, Marco ritorna nell’albergo Villa Speranza di Baveno, dove già visse una scioccante avventura. In quel luogo s’imbatte in inconsueti fatti indagando sull’omicidio di Rossana avvenuto a Stresa: ma non è solo. Nelle indagini lo affianca, sostiene e talvolta lo intralcia “qualcuno” di inquietante e noto. La conclusione della vicenda lascia senza fiato Marco e a tutti sembra inaspettata: ma non a “qualcuno” che pare sapere già la “verità”.
Giunge al Museo Diocesano di Milano, per la rassegna annuale “Un capolavoro per Milano”, un’opera prestigiosa, ormai icona della produzione di Antonello da Messina: l’Annunciata, in prestito dalla Galleria Regionale della Sicilia. Capolavoro assoluto dell’arte italiana ed europea, l’Annunciata colpisce per la straordinaria perfezione formale e per l’innovativo concetto di assolutezza spaziale, rispettivamente sintetizzati nella bellezza geometrica dell’ovale del volto e nell’impercettibile rotazione della figura nello spazio. Accompagna l’evento una sintetica pubblicazione incentrata sull’opera, che accoglie un’introduzione di Paolo Biscottini, saggi storico-artistici di Giulia Davì (direttrice di Palazzo Abatellis), Alesia Devitini e Nadia Righi, una lettura della tavola proposta da monsignor Crivelli e una serie di interventi riguardanti il restauro e le analisi scientifiche effettuate sull’opera. Segue un’antologia critica e una nota biografica. Milano,ottobre-novembre 2007
Lo sguardo sulla natura. Luce e paesaggio da Lorrain a Turner. Catalogo della mostra (Milano, 14 ottobre 2008-11 gennaio 2009)
Lingua: Italiano
Il volume accompagna un’ampia mostra ospitata al Museo Diocesano di Milano che documenta attraverso una settantina di opere l’evoluzione della tematica del paesaggio come forma di rappresentazione autonoma, dalla metà del Seicento fino all’inizio dell’Ottocento.La rassegna ha inizio con le tele di Claude Lorrain e dei suoi più diretti seguaci, interpreti di una realtà idealizzata, solenne e armonica, in dialogo con opere di pittori d’oltralpe come Cornelis van Poelenburgh e Jan Both, o di Salvator Rosa e del Cavalier Tempesta.Durante il Settecento, i punti di riferimento per le forme che siglano il genere sono Marco Ricci e alcune personalità emergenti nel contesto romano: Francesco Zuccarelli, per il paesaggio legato allo spirito dell’Arcadia; Francesco Guardi, felice interprete del capriccio; Canaletto e Bellotto maestri della veduta e del rovinismo, inteso come nostalgica interpretazione di un mondo ormai lontano e decaduto.Con l’illuminismo e le teorie neoclassiche si fanno strada nuove forme di paesaggio, rivisitato alla luce dell’esperienza del Grand Tour: se Constable offre l’esempio di una natura empirica, oggettiva, ricca di luce e di colori, altri perseguiranno una dimensione più interiore, come Turner e le sue violente tempeste marine, le grandi nevicate, o le piogge impetuose.Autori dei saggi: Eugenia Bianchi, Paolo Biscottini, Cristina Casero, Simonetta Coppa, Alessia Devitini, Filippo Ferro, L. Laureati, Alessandro RovettaMilano, ottobre 2008 – gennaio 2009
A Beppe Devalle (Torino, 1940), uno dei grandi protagonisti della cultura artistica internazionale, è dedicato questo volume, edito in occasione di una mostra al Museo Diocesano di Milano.Partendo da un interesse iniziale per Gorky e l’espressionismo astratto, Devalle si è avvicinato sempre di più alla figura umana, anche attraverso l’uso diretto dell’immagine fotografica e la pratica dei fotomontaggi e del collage.Durante gli anni trascorsi a New York l’artista ha approfondito in particolare il tema del volto, arrivando a realizzare tele di grande formato in cui campeggiano i volti di personaggi-icona della storia contemporanea.Il tema del destino diventa quindi centrale nella sua pittura dal 2001 ad oggi e consente di riconoscere nella pratica pittorica un indispensabile interlocutore della conoscenza del reale.Il catalogo, che accoglie numerosi interventi, è completato da apparati biobibliografici. testi di: Carlo Bertelli, Paolo Biscottini, Maria Mimita Lamberti, Gianni Romano, Dario Trento, Flavio FergonziMilano, luglio-settembre 2008
Nella Parigi degli anni Cinquanta, che dà vita al Crazy Horse e dove vengono pubblicati Bonjour tristesse di Françoise Sagan e Histoire d’O di Pauline Réage, ma anche Lolita, il capolavoro di Vladimir Nabokov che nessun editore al mondo ha voluto, “brigidismo” e “lolitismo” fanno tutt’uno. Nasce allora il mito della fanciulla tanto più acerba e tanto più seduttrice, la “liceal-lolita”. Il racconto di Giampiero Mughini, spaziando da Salvador Dali a Christiane Rochefort, dalla spogliarellista Rita Renoir a Simone de Beauvoir, da Jean-Louis Trintignant a Jean Gabin, è la storia di un’epoca, di un mondo in jeans e maglietta il cui teatro ogni giorno si rinnovava e di cui la Bardot divenne la portabandiera.