Casa Savoia. Ascesa e declino della più antica dinastia europea
Lingua: Italiano
Per quasi metà del Novecento l’Italia è stata una monarchia. Nel secolo “breve”, sul trono sono passati tre re: due per brevissimo tempo, un altro per quasi cinquant’anni durante i quali abbiamo combattuto due guerre mondiali, altre tre minori e abbiamo conosciuto il fascismo. Eppure, dei Savoia nei libri di storia si parla pochissimo. La dinastia, semmai, si è fatta conoscere di più dopo l’esilio, con gli ultimi eredi che hanno occupato per decenni le pagine dei settimanali popolari e infarcito le cronache rosa e nere. Due facce per uno stesso nome che questo libro cerca di ricostruire e far combaciare. Perché è notevole e sconcertante il salto dal figlio del re che aveva incontrato Garibaldi per celebrare la raggiunta unità nazionale a quell’Emanuele Filiberto che può vantarsi di aver tenuto banco con Pupo al Festival di Sanremo. Tanto da giustificare un dubbio avanzato da un parente stretto (e condiviso da una parte notevole degli italiani che ancora rimpiangono la monarchia): pensando agli ultimi centodieci anni come a uno slalom, non sarà che i Savoia hanno sbagliato tutte le porte?
Pochi artisti sono entrati nel cuore del pubblico come ha fatto Eros Ramazzotti. Il suo è un percorso di grande umanità, costellato da successi e delusioni, da sentimenti vissuti fino in fondo e soprattutto da una nostalgia che sembra pervadere ogni canzone. Nato nel 1963 a Roma, nel quartiere di Cinecittà, Eros trascorre la sua infanzia sognando di fare il cantante. L’appoggio della sua famiglia è da subito incondizionato, così la madre decide di trasferirsi con lui a Milano e le grandi occasioni non si fanno attendere: nel 1981 partecipa a Castrocaro e arriva in finale. Nel 1984 calca le scene dell’Ariston, per uscirne vincitore con “Una terra promessa”. Da allora Eros non ha mai smesso di trasmettere emozioni ai suoi fan, e di conquistare le piazze in tutto il mondo. Un musicista che ha duettato con voci internazionali, da Tina Turner a Joe Cocker, da Anastacia a Madonna e Robbie Williams.
L’Italia-stato ha solamente centocinquanta anni e l’Italia-nazione è stata per secoli divisa e non possiede una storia condivisa che possa unire e creare la base dell’identità nazionale. Ovvio che, al contrario di molti altri stati europei, questa base venga ricercata nei singoli uomini e non nelle istituzioni. Sono state le eccellenze individuali a fare l’Italia e da queste individualità ognuno di noi ha preso esempio ed ereditato pregi come difetti. Ci sono attori e registi che attraverso il cinema hanno contribuito ad avvicinare gli italiani dopo la Seconda guerra mondiale, grandi politici, industriali e personaggi magari secondari che con le loro vite romantiche sono stati da esempio per i loro contemporanei. Venti figure per tracciare un ritratto completo dell’Italia. Nella speranza che anche chi legge possa trovare nell’insieme delle venti biografie tutte le caratteristiche, i pregi, i difetti, le manie della società italiana.
La vita della piccola Nadia scorre felice tra i banchi di scuola e i giochi all’aria aperta: Kabul le appare gioiosa e sempre in festa, con la musica che rallegra le strade e gli aquiloni che colorano il cielo. Ma quando scoppia la guerra civile, la sua famiglia precipita nell’orrore: una bomba distrugge la loro abitazione e la vita di Nadia ne è segnata per sempre. A soli otto anni rimane gravemente ustionata. Mentre la bambina è sottoposta a una lunga serie di interventi chirurgici, l’amato fratello Zelmai viene ucciso e il padre, reso pazzo dal dolore, diventa incapace di sostenere i suoi cari. Nel Paese dei talebani, che escludono le donne dalla società, una famiglia senza un uomo non può sopravvivere. È allora che Nadia prende l’unica decisione che può cambiarle un tragico destino: nasconde i capelli sotto un turbante, si fascia il petto, indossa abiti maschili e si fa chiamare con il nome del fratello morto. Diventa così Zelmai, un ragazzino intraprendente, furbo e determinato che, pur di dar da mangiare ai suoi cari, sfida la sorveglianza del regime arrivando addirittura a lavorare a stretto contatto con i talebani. Fino a quando, dopo dieci anni, qualcuno scopre il suo segreto… Questa storia vera è il resoconto autentico e sorprendente del dolore di una ragazzina; ma è anche una testimonianza di forza e determinazione eccezionale, che commuove a ogni pagina.
Per oltre sei decenni Elizabeth Taylor ha fatto parlare di sé. Più di sessanta successi cinematografici, due Oscar, sette mariti, otto matrimoni (ha sposato due volte Richard Burton) e innumerevoli scandali e sofferenze: la vita della ragazza dagli occhi viola non è mai stata facile. MaJ. Randy Taraborrelli non si ferma alle apparenze, indaga oltre i gossip e ne scopre il lato nascosto, quello di una donna sensibile e fragile, vittima delle dipendenze, che non ha mai abbandonato gli amici più cari come Michael Jackson, che ha passato gli ultimi anni della sua vita lontano dai riflettori e dal mondo. In questa biografia aggiornata fino ai nostri giorni dalla Prefazione di Giancarlo Zappoli e con oltre sessanta foto, l’autore racconta la storia intima e segreta dell’ultima grande diva di Hollywood. Spinta da una madre maniaca del controllo, compare sulla scena negli anni Quaranta, a soli dieci anni, in “Torna a casa, Lassie!” Il feeling con le macchine da presa è magico e immediato, come quello con il pubblico, che da allora l’ha seguita con adorazione. Con il successo, Elizabeth diventa regina del set, delle prime pagine dei giornali e della storia del cinema non solo grazie ai film, ma soprattutto per la sua impetuosa e tormentata vita matrimoniale. Tra battaglie pubbliche, devastanti malattie, retroscena e gesti eclatanti, l’autore svela la vera anima di Elizabeth Taylor.
Mister Amarone. Un uomo e un vino dal Veneto al mondo
Lingua: Italiano
L’Amarone è un vino storico, un prodotto d’eccellenza italiano molto apprezzato all’estero. E Sandro Boscaini ne è non solo il più importante produttore, ma anche il suo autorevole ambasciatore. Come tale, rappresenta un’azienda di spicco, la Masi Agricola, e nello stesso tempo un certo spirito veneto, che unisce l’attaccamento alla propria terra con le capacità del mercante. In questo senso interpreta una tradizione che risale all’epoca della Repubblica Serenissima. Il libro oltre a offrire il ritratto di un uomo abile e simpatico, illustra anche l’ambiente in cui la sua impresa si è insediata, sviluppandosi per diventare una delle realtà vitivinicole più premiate dai principali mercati nazionali e internazionali. La storia parte da lontano sulle tracce della millenaria storia della viticultura in Valpolicella, e rivela il contributo specifico in tempi viepiù recenti di otto generazioni di Boscaini. Si descrive la tipica struttura della casa contadina con il fruttaio mansardato per l’appassimento delle uve, per spiegare poi l’evoluzione della cantina moderna. L’immagine che ne deriva s’impernia sulla graduale trasformazione della vita rurale tradizionale in un lungimirante progetto per la gestione di una moderna azienda agricola.
Da dove origina la coscienza? Possiamo in qualche modo definirla o almeno cercare di descriverla? La coscienza, e in particolare uno dei suoi aspetti fondamentali, il giudizio, ha nella pratica clinica psicoanalitica una estrema e non sufficientemente approfondita importanza. Partendo dall’eredità di Freud, che sostenne la necessità di un “sistema conscio” ma concluse che la coscienza si sottraeva caparbiamente a ogni tentativo di spiegazione, questo libro mette in evidenza alcune caratteristiche individuabili dell’effetto di coscienza e le necessità di cui sembra essere l’espressione. Antonio Alberto Semi, analista con funzioni di training della Società psicoanalitica italiana, vive e lavora a Venezia.
La mia guerra non è finita. Storia del soldato inglese che dà pace alla memoria
Lingua: Italiano
Harry Shindler è un veterano dell’esercito britannico che ha combattuto la seconda guerra mondiale in Italia. Oggi novantenne, vive nel nostro Paese dal 1982 e vi rappresenta l’associazione dei reduci inglesi. Ha una missione nella vita: aiutare figli e nipoti di civili e soldati che vissero quell’immane tragedia a mettere la parola “fine” a storie dolorose e commoventi sommerse da oltre sessant’anni di oblio. Scoprire dove sono sepolti i resti di centinaia di prigionieri angloamericani uccisi dal fuoco amico in Umbria; rintracciare il relitto di un bombardiere disperso; riallacciare il rapporto con partigiani che hanno aiutato i combattenti alleati. Un memoir commovente, un doppio viaggio nell’Italia della guerra che unisce il passato al presente. Il primo, quello del giovane Harry, vissuto in presa diretta sul campo di battaglia durante i mesi cruciali della campagna angloamericana. Il secondo è un percorso a ritroso nel tempo, a caccia di ricordi e fantasmi che non trovano pace. La figlia di un aviere australiano scomparso quando lei aveva un anno, che conosce il padre solo per la lettera in cui le scriveva che combatteva per la democrazia. Oppure la donna abruzzese che vuole ringraziare le figlie di un soldato inglese che l’aveva aiutata a partorire ed era poi morto al fronte, lasciandole come ricordo di sé una foto delle sue bambine. Costellazioni di vite che non trovano posto nei libri, e ci dimostrano quanto lontano arrivino gli strascichi di quel conflitto che stravolse il Novecento.
Tutti i genitori vogliono il meglio per i propri figli. Il problema è come ottenerlo. Se un tempo il metodo era uno, ovvero l’uso della disciplina, oggi, in un’epoca di pedagogia figliocentrica e permissiva, anche il genitore meglio intenzionato finisce per cedere al compromesso. Non è così per Amy Chua: cresciuta secondo i rigidi principi educativi cinesi (“la disciplina più disciplina del mondo”), ha un’idea molto chiara su come allevare le sue bambine, Sophia e Lulu. La “mamma tigre” crede che il modo migliore per proteggere i figli non sia rassicurarli continuamente, assecondarne le predisposizioni, evitare loro le difficoltà per non intaccarne l’autostima, bensì promuovere i valori dell’abnegazione, della necessità di puntare sempre all’obiettivo più alto, per arrivare a una sicurezza personale di cui poi nessuno riuscirà più a privarli. Ecco perché sono banditi TV, computer e uscite con gli amici. Le priorità sono, sempre e comunque, i compiti e lo studio assiduo della musica. I risultati non tardano ad arrivare ma al prezzo di sacrifici che ai nostri occhi di genitori occidentali e permissivi destano non poca sorpresa e scandalo. Tuttavia, quando Sophia e Lulu entreranno nella difficile età dell’adolescenza, persino la “mamma tigre” dovrà rivedere le sue convinzioni… Caso editoriale negli Stati Uniti, dove ha scatenato un dibattito pubblico che dall’America si è esteso a tutto il mondo, questo libro racconta una grande storia di disciplina, talento, severità e amore.
Il piccolo libro dei pensieri positivi. Suggestioni, riflessioni, ricette per affrontare la vita con leggerezza
Lingua: Italiano
Chi di noi è veramente soddisfatto della propria vita? Chi non ha qualcosa di cui lamentarsi? Bene, è giunto il momento di cambiare, di scuoterci dal nostro torpore, di porre fine a situazioni che abbiamo sempre ritenuto negative ma che non abbiamo mai avuto il coraggio di affrontare. La vita è nostra e dobbiamo difendere il diritto a viverla non nel miglior modo possibile, ma nel modo che più si addice a noi, senza cedere a luoghi comuni e a ricatti. Le storie raccontate in questo libro illustrano la necessità di approdare al pensiero positivo e all’arte della felicità. Insegnano a uscire dal circolo vizioso della frustrazione e delle lamentele, mostrano come allontanare il nostro sguardo dal quotidiano per aggiungere un nuovo punto di vista. Con uno stile leggero ma al tempo stesso incisivo, Élisa Brune riesce a infondere un soffio di libertà nelle nostre esistenze, così da aiutarci a uscire dai soliti binari e ad aprirci a nuove possibilità di felicità. Ci spinge a mettere in dubbio le nostre certezze, ad aprire la mente a nuovi orizzonti, a individuare nuove scelte finora impensabili e a diventare le persone che veramente vorremmo essere.