Immagini della desocializzazione. Il cinema americano dall’etica del classicismo all’etica postmoderna (1960-2000)
Lingua: Italiano
“Immagini della desocializzazione” completa il panorama storico del cinema americano nel Novecento analizzato dall’autore nel volume “La Hollywood classica”. Se il cinema hollywoodiano conquistò il mondo affidandosi ad un’etica umanista e cristiana, nel corso del tempo questa caratteristica originaria si è persa. La tesi presentata in “Immagini della desocializzazione” è che a partire dagli anni Sessanta del secolo passato potenti spinte nichiliste e antiumaniste hanno attraversato il cinema americano. Hollywood, superato il “canone classico”, è tornata a dominare l’universo della celluloide. Addirittura surclassando il cinema europeo non solo nella produzione commerciale, ma anche in quella d’autore. Abbiamo così opere non troppo distanti rispetto ai kolossal del passato (i blockbuster dal 1980 ad oggi lo dimostrano chiaramente) e opere radicali, formalmente eccellenti, espressione però di un’etica postmoderna che in maniera crescente sta trasformando la cultura americana. È il sintomo di un inarrestabile declino morale, così come è successo al cinema europeo dopo il 1968? Saranno gli anni futuri a rispondere a questa domanda.
Eragon è diventato un film della Twentieth Century Fox. Nel cast, al fianco di Ed Speelers, giovane attore di talento al suo debutto cinematografico, il premio Oscar Jeremy Irons, Djimon Hounsou e John Malkovich. “Mythic Vision” racconta particolari curiosi dei giorni in cui Christopher Paolini, chiuso nella sua stanza, dava vita alla storia di Eragon, ma soprattutto svela i segreti del film, le tecniche impiegate per creare al computer il drago Saphira, le ricostruzioni in Ungheria dei paesaggi mozzafiato di Alagaësia, e molto altro ancora.
L’ isola del benessere. Guida pratica per una casa sana, ecologica e sicura
Lingua: Italiano
Una guida pratica e facile da consultare per la realizzazione di un ambiente domestico sano ed ecologico alla portata di tutti. L’obiettivo è quello di fornire in modo sintetico, anche con l’aiuto di immagini e richiami grafici, informazioni, suggerimenti, regole e piccoli trucchi da applicare alla vita quotidiana: dalla disposizione dei mobili al colore delle pareti alla posizione del letto. Tutte notizie condite da piccole curiosità su ciascuna stanza tratta dalle filosofie orientali, dai consigli della nonna e dalle chance tecnologiche ecocompatibili.
Traditional American songs. Con le parole delle canzoni, le basi musicali, gli accordi e le attività didattiche. Con CD Audio
Lingua: Italiano
Il libro con cd audio contiene: Ten Little Indians; Tom Dooley; Green Rocky Road; John Brown’s Body; I’m On My Way; Kumbaya; Yankee Doodie; Down By the Riverside; Hush, Little Baby; Skip to My Lou; On Top of Oid; Smokey; When the Saints Go Marchin’ In; Pick a Bale of Cotton; Joshua Fit the Battle of Jericho; Cotton FieIds.
La generazione che Ronnie Pizzo racconta ha vent’anni e non ha altro che se stessa. Si muove tra discoteca, scuola e festini, senza riuscire mai a sentirsi adulta. Per sconfiggere la noia del vuoto in cui galleggia, usa metodi e strategie che sono già stati sperimentati dalle generazioni precedenti: corse in macchina e gare mortali sui cavalcavia come riti d’iniziazione di gruppo, cocktail di droghe che diventano via via più pesanti. E poi il sesso, naturalmente, casuale e confuso. Una generazione fotografata per quello che è, senza moralismi né tenerezze. Ma Ronnie Pizzo sfugge al romanzo generazionale perché ci racconta tutto correndo, con sequenze da videoclip, quasi una versione cartacea del film “Lola corre”.
Il vizio è arrivato a Boscobasso, approfittando di una delle grandi passioni dei suoi abitanti: le bocce. Il maresciallo Bellomo capisce fin dal giorno dell’inaugurazione che il nuovo bocciodromo gli darà dei problemi, ma trovarsi subito alle prese con una rissa, un caso di scomparsa e un’indagine che non s’ha da fare gli sembra un po’ troppo. D’accordo, i campionati provinciali si avvicinano e serve un locale dove il loro miglior giocatore, Dermille Valcarenghi, possa allenarsi come si deve con la squadra. Ma è proprio necessario affidarlo a una barista brasiliana così sexy e così disponibile? Nel volgere di pochi giorni la febbre del gioco e dell’intrigo dilaga nel paesino e tra adulteri reali e presunti, maldicenze e drammi della gelosia si rischia la tragedia vera. Non si salva nessuno: il rude oste Raffaele, il rigoroso appuntato Cannizzaro, l’impeccabile perpetua Franca… L’unico a fare i conti con la propria coscienza, a quanto pare, è il parroco don Fausto. Vale più la finale del campionato o l’anima delle sue pecorelle? In questo nuovo episodio della commedia di paese di Marco Ghizzoni, il maresciallo Bellomo e la sua sgangherata squadra tornano protagonisti di una storia d’amore e menzogne che si tinge di giallo, nell’irresistibile estate di Boscobasso: la più calda delle stagioni.
La qualità del perdono. Riflessioni sul teatro a partire da Shakespeare
Lingua: Italiano
Le regie di Peter Brook hanno trasformato, nel corso degli ultimi decenni, il modo di concepire Shakespeare e il suo teatro. Le illuminazioni del grande maestro inglese hanno, rischiarato e reso palpitanti moltissime delle pagine scritte dal più grande drammaturgo di tutti i tempi. Da “Re Giovanni” del 1945 fino al suo ultimo “Amleto” in francese, Brook non ha, mai smesso di scandagliare le profondità del genio di Stratford. Le sue esperienze di lavoro e dj passione, maturate in oltre un cinquantennio, si ritrovano distillate nelle riflessioni proposte in questo volume, piccolo solo nel formato, curato e tradotto in italiano da Pino Tierno. Un dramma di Shakespeare può racchiudere le esperienze di una vita intera. Il doloroso quanto necessario conflitto fra opposti è alla base dell’opera del Bardo. Ordine e Caos, Dentro e Fuori, Luce e Oscurità: sono solo alcune delle dicotomie ricorrenti nelle opere di Shakespeare. Non c’è impulso o sentimento umano che nelle sue opere non sia stato riflesso e analizzato. Fino ad arrivare a “La tempesta”, dove la qualità del perdono sembra trascendere e vivificare ogni nostra possibilità di comprensione.
Evoluzione della tecnica nel colloquio psicodinamico. Un percorso storico
Lingua: Italiano
Questo testo considera, da un punto di vista storico, l’evoluzione della teoria della tecnica in ambito psicoanalitico. In questo percorso è possibile notare come idee brillanti ed innovative, lette talvolta come provocatori cambiamenti di paradigma nella concezione della relazione terapeutica, abbiano avuto bisogno di tempo, per essere accolte e valorizzate dalla comunità scientifica. Le spinte che hanno portato a proporre delle modificazioni nella tecnica sono nate sia dal volerla rendere più efficace, sia dal volerla adattare ad un’utenza il più ampia possibile. Passando da Freud a Ferenczi, da Alexander a Kohut per arrivare a Weiss, diverse sono le prospettive che arricchiscono l’approccio clinico: dall’attenzione alla relazione, alla struttura soggettiva, alla qualità delle esperienze emotive che favoriscono il cambiamento, alle risorse ed ai piani inconsci del paziente. Sempre più assistiamo a come l’attenzione passi da una “meccanica” applicazione di un precetto tecnico ad una visione della tecnica come inscindibile dalle esigenze, dalla storia e dalla struttura del paziente. Questo insieme di attenzioni viene ben riassunto da Orange, Atwood e Stolorow.
La storia del cinema europeo, dal neorealismo al Sessantotto, è anche la storia di una serie di problematiche legate alla vita e allo spirito. Il neorealismo rappresenta il primo squillo della rivoluzione estetica dalla quale nasce il cinema moderno. La “politica degli autori” a livello teorico, la successiva nouvelle vague e soprattutto il “nuovo cinema” d’autore affermatosi a livello planetario negli anni Sessanta, non rappresentano, come molti sostengono, solo una “forma” nuova. La “forma” naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma se oltre alle questioni meramente formali, ampliando il campo di osservazione, si evidenziano le tensioni etiche presenti nelle opere cinematografiche, ne viene fuori una storia molto più complessa, caratterizzata da una forte tensione filosofica, morale e spirituale. Il neorealismo è animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, e il passo successivo compiuto dalla ricerca del cinema d’autore europeo orienta lo sguardo cinematografico verso la descrizione della libertà di autodeterminazione, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse con le filosofie dell’esistenza proprie dell’età dell’eclissi del sacro.