Occuparsi di bioetica significa occuparsi di vita. Il dolore e la sofferenza sono esperienze di vita, esperienze umane che richiamano il tema della disabilità. La disabilità pone l’accento sulle diverse abilità, sulle risorse sane e non sul limite. Il soggetto disabile e/o diversamente abile è colui che è diversamente sano. La parola chiave è la diversità di chi è sano, non solo di chi è malato. Ciò fa dire che è normale non solo colui che è sano ma anche colui che è malato. Poiché la normalità, come sostiene G. Crocetti, attiene alla capacià di gestire con una certa sicurezza le proprie insicurezze.
La vita, le opere, le opinioni, le dottrine dei filosofi, spesso con ampie citazioni dei testi originali, in un’opera che resta la migliore via d’accesso alla lettura e alla conoscenza della filosofia greca. In questo volume: i Sette Sapienti, gli Ionici, Socrate, Platone, l’Accademia, Aristotele e la sua scuola, i Cinici, la Stoa. Marcello Gigante ha curato l’opera, corredandola di una nota introduttiva e di diversi utili strumenti per la lettura e la consultazione.
Da alcuni anni il paradigma della recovery registra una straordinaria diffusione nei linguaggi delle politiche sanitarie, delle pratiche dei servizi e della ricerca nel campo della salute mentale. Il volume raccoglie e integra contributi di alcuni fra i più noti protagonisti del movimento internazionale per la recovery e offre per la prima volta al lettore italiano una panoramica sintetica ma esaustiva dei suoi vari aspetti. In questo approccio alla malattia mentale il focus è centrato sulla restituzione al paziente dell’esercizio della scelta e dell’autodeterminazione. Il risvegliarsi della speranza, un rinnovato senso di sé e del proprio destino rappresentano i temi centrali della recovery e si traducono in una nuova assunzione di responsabilità rispetto a se stessi, alla malattia, alla società.
Quando il Dizionario di filosofia di Nicola Abbagnano uscì, nel 1961, ebbe un’accoglienza straordinaria. Tre cose colpirono immediatamente i lettori di allora: la chiarezza della scrittura, la presenza di voci che aggiornavano “al resto del mondo” le conoscenze filosofiche italiane, la sorprendente ricchezza dei riferimenti ai maggiori e minori testi della tradizione. Si trattava in effetti di un’opera memorabile che esponeva e illuminava lo stato ultimo della filosofia, spiegando magistralmente la varietà dei termini impiegati dai filosofi, dandone una sorta di classificazione, chiarendo con sicurezza le differenze talora radicali dei significati.
L’autore ripercorre la storia millenaria del concetto di “Uguaglianza”, una storia che si svolge tra luminose speranze e contraddizioni cocenti. Nel mondo antico l’uguaglianza è limitata dalla differenza gerarchica, fino al paradosso di Atene, culla della democrazia europea e, insieme, luogo di schiavitù. Più tardi, proprio dall’uguaglianza la cultura cristiano-medievale muove nei termini di una fratellanza universale, salvo ricavarne la necessità della subordinazione dell’uomo nella vita terrena. E ancora la filosofia politica moderna costruisce lo Stato partendo dall’assioma di un’uguaglianza naturale tra gli individui, che però nella realtà si trova a fare i conti con coppie dialettiche quali cittadino straniero, proprietario-proletario, padrone-schiavo, uomo-donna. Infine, l’oggi: un tempo incerto, caratterizzato dai fenomeni globali che sfidano l’uguaglianza sul terreno della sua contraddittoria universalità.
L’Eutidemo è uno degli ultimi dialoghi della giovinezza di Platone. Il filosofo vi mette in scena, con le tinte parodistiche della farsa, una critica impietosa del ramo meno nobile della dialettica antica: l’eristica, ossia l’arte sofistica di combattere pretestuosamente con i discorsi al solo fine di confutare in maniera ingannevole le argomentazioni degli avversari, senza riguardo per la verità.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell’edizione di John Burnet. Traduzione e note di manara Valgimigli. Introduzione e note aggiornate di Anna Maria Ioppolo.
«Essere e tempo» di Heidegger. Introduzione alla lettura
Lingua: Italiano
Essere e tempo di Heidegger è all’origine di alcuni dei più significativi sviluppi della cultura del Novecento. E non solo di quella filosofica, poiché quest’opera ha lasciato tracce profonde nella teologia, nella letteratura, nella psichiatria. Di per sé, tuttavia, “Essere e tempo” si presenta come un’elaborazione originale e innovativa di una delle domande filosofiche fondamentali, la domanda sul senso di ciò che diciamo “essere”. A tale interrogativo Heidegger risponde, in esplicita polemica con la tradizione filosofica precedente, mettendo in evidenza quella costitutiva temporalità che è propria dell’essere in generale e individuando il terreno privilegiato dell’indagine in un ente particolare: in noi stessi.
All’interno dello sviluppo di ciascuna lingua si possono ritrovare dei differenti modi di “guardare il mondo””. Questo libro introduce con un approccio scientifico ed organico il concetto di comunicazione, analizzandone teorie, strutture e modi, fino ad entrare nella dimensione etica del linguaggio.
Il trattato “Sull’animazione degli embrioni”, inizialmente attribuito al medico Galeno, è oggi riconosciuto come opera del filosofo neoplatonico Porfirio, e databile alla fine del III secolo d. C. Nelle sue pagine si affronta il problema della trasmissione della vita, che da sempre appassiona medici, scienziati e filosofi. In quale momento l’embrione acquista una sua identità, diventando un essere umano a tutti gli effetti? Per Porfirio è l’anima che infonde ai corpi la vita, e che fa di ognuno di noi un individuo unico e irripetibile. Neil’istante in cui l’embrione riceve l’anima, il grande dono della vita si rinnova, ed è come se ogni nascita fosse la prima. Malgrado gli enormi passi avanti compiuti dalla medicina e le prodigiose innovazioni tecniche, le questioni etiche e filosofiche sollevate da Porfirio conservano ancora oggi tutta la loro urgenza e attualità.