La nuova raccolta di versi di Franco Buffoni è intitolata al matematico Alan Turing, morto suicida dopo essere stato sottoposto a castrazione chimica per “curare” la sua omosessualità. Allo stesso tempo, il libro è dedicato alla memoria dei genitori del poeta, bravissime persone che tuttavia non avrebbero mai potuto accettare un esplicito coming-out da parte del figlio adolescente. Per questo Buffoni, mentre riserva versi intensi, di un lirismo assoluto, al padre e alla madre, ricorda la terribile sorte toccata a Giovanni Sanfratello, compagno di Aldo Braibanti, rapito dai familiari nel 1964 e internato dapprima in una clinica privata per malattie nervose, quindi in manicomio, dove venne sottoposto a elettroshock e coma insulinici, fino alla riduzione allo stato vegetativo. Buffoni denuncia, con le sue parole, le strutture di pensiero della religione cattolica – in particolare il “binarismo sessuale” e l’”eterosessismo” – che costituiscono il sottofondo del sapere medico-psichiatrico-psicologico in Italia e delle prassi cliniche che ne derivano. In questo “intratestuale libro unitario”, il tema profondo consiste quindi nell’analisi della genitorialità, ma anche nel suo opposto.
Identità linguistiche e letterarie nell’Europa romanza
Lingua: Italiano
Una selezione degli scritti di uno dei maggiori filologi contemporanei. Un itinerario di grande ricchezza, che spazia dalla genesi delle lingue romanze alla storia linguistica della Sicilia e dell’Italia meridionale, alle vicende del maltese e del giudeo-spagnolo; dall’elaborazione e fruizione di testi epici, lirici e narrativi di area iberica, francese e italiana ai temi folclorici che in essi saltuariamente affiorano, fino ai problemi cruciali nella critica del testo, il lavoro del copista, il concetto stesso di autore di un testo medievale. Il tutto caratterizzato da una continua attenzione alla storia, sociale e culturale, del tempo e dell’ambiente in cui i testi vengono prodotti e utilizzati.
È possibile praticare la psicoanalisi nella repubblica islamica dell’Iran? Gohar Homayounpour, psicoanalista iraniana formatasi in Occidente, risponde di sì. Tutta la cultura iraniana ruota attorno al racconto. Perché mai, se gli iraniani avvertono con tale forza la necessità di parlare, non dovrebbero essere capaci di libere associazioni? Inizia così una narrazione affascinante, in cui il racconto autobiografico si intreccia con le storie dei pazienti. L’autrice evoca il piacere e il dolore di ritornare nella terra natale e le angosce che assillano lei, per prima, e altri iraniani. Nella narrazione si aprono di continuo scorci che lasciano intravedere le sedute con i pazienti: una celebre artista sogna di essere abbandonata e vuole sedere sulla sedia dell’analista anziché stare sdraiata sul lettino, una giovane donna avvolta nel chador dice la propria vergogna per aver perso la verginità… Prefazione di Abbas Kiarostami. Postfazione di Lorena Preta.
Che rabbia! Come controllarla prima che lei controlli te
Lingua: Italiano
La rabbia è un sentimento universale, che a tutti noi capita di provare di tanto in tanto. Se non la teniamo sotto controllo può crearci molti problemi, come ad esempio mandare all’aria un rapporto d’amore o d’amicizia, portarci sul punto di rischiare di perdere il posto di lavoro e causarci anche seri disturbi di salute. La vita stressante che conduciamo oggi ci spinge spesso ad agire in maniera aggressiva e poco conciliante, per poi trovarci a cose fatte a rimpiangere di non essere riusciti a mantenere il controllo delle nostre emozioni. Ma esiste un metodo che realmente funzioni per risolvere i nostri problemi ed essere assertivi senza doverci arrabbiare? Sicuramente sì: seguire i suggerimenti della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT, Rational Emotive Behavior Therapy) contenuti in questo libro. Con parole semplici e molti esempi pratici, gli autori presentano qui il loro metodo di provata efficacia per aiutarci ad affrontare in maniera positiva i nostri problemi emotivi e ci insegnano le tecniche giuste per comprendere da cosa dipendono le nostre reazioni aggressive, permettendoci di tenerle sotto controllo. Seguendo facili istruzioni impareremo a non perdere la calma e a far fronte alle difficoltà e alle ingiustizie del quotidiano in maniera più serena e proficua, riuscendo a costruire delle relazioni più appaganti in famiglia, al lavoro, in ogni situazione.
Questo libro affronta un aspetto poco indagato della cultura letteraria, il non detto, e dalla dimostrazione che un buon racconto è un racconto che sa tralasciare qualcosa arriva a identificare l’idea stessa di letteratura con quella di lacunosità. La nozione di “lacuna”, assunta a principio di metodo, serve a ridefinire concetti cardinali come scrittura, testo, trama, lettura, stile, realtà e realismo, verità, conoscenza, piacere, interpretazione, impegno, libertà, e il complesso rapporto tra letteratura e vita. Gardini raccoglie e analizza un’affascinante varietà di fonti (Aristotele, Platone, Cicerone, Seneca, Dante, Manzoni, Stendhal, Flaubert, Proust, Henry James, Virginia Woolf, Nietzsche, Thomas Mann, Conan Doyle, Simenon, Yourcenar ecc.), collegando gli esempi in sorprendenti sintesi e scoperte. Ne esce per la prima volta il profilo di un’estetica fondativa, lunga secoli. Ma soprattutto risulta che il lacunoso è uno dei paradigmi più vivaci della nostra immaginazione, e un bene da coltivare. Con “Lacuna” Gardini afferma con vigore la missione conoscitiva della letteratura e, al tempo stesso, fornisce una prova saggistica molto originale, coniugando l’impegno nella ricerca alla chiarezza.
Il volume offre una esposizione agile, concisa e pratica degli argomenti più importanti della grammatica latina, dalla morfologia alla sintassi del nome e del verbo. Un gran numero di schemi, di prospetti riassuntivi e di esempi, quasi sempre d’autore, favorisce la consultazione, la memorizzazione e il ripasso, oltre che la comprensione degli argomenti che più spesso creano problemi agli studenti. Argomenti trattati: morfologia, declinazioni, coniugazioni, sintassi dei casi, del verbo e del periodo.
Questa è la storia di una giovinezza, la cronaca di un mese di ispirazione ininterrotta, un saggio in versi, ma soprattutto un atto di fede, un inno alla lingua e all’arte delle parole.
L’Italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15, Milano. Sì, certo, l’eco arriva anche lì ma Elvira, la portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell’immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd, un’anziana signora dall’incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. Da dove viene? Cos’ha da nascondere? Qual è il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre – diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini – e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino deve imparare più in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri è intessuta la vita.
Ho scritto le poesie che compongono questo libro (tranne le traduzioni shakesperiane che si trovano nella seconda sezione) in circa quaranta giorni, una al giorno mentre aspettavo la morte di mio padre. Ogni poesia sta per un giorno in meno. Sono tutte poesie sull’amore, sulla memoria e sull’oblio. Non sapevo quanto sarei andato avanti a scrivere. Ogni poesia poteva essere l’ultima. Mi ero proposto di smettere non appena mio padre avesse smesso di respirare. E così ho fatto.
Il volume descrive una forma specifica di trattamento psicodinamico delle patologie della personalità, che gli autori hanno chiamato “psicoterapia dinamica per le patologie della personalità di alto livello” e che rappresenta uno sviluppo della psicoterapia focalizzata sul transfert. La finalità di questo trattamento è esplorare e modificare i modelli relazionali interiorizzati che il paziente agisce nei suoi rapporti con gli altri. Attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, viene fornita una descrizione completa delle tecniche e delle strategie da impiegare nella psicoterapia dinamica dei pazienti con patologie della personalità di alto livello.