“… nelle pagine che seguono ho affrontato Tolkien partendo non dalle sue opere maggiori, ma da quelle considerate secondarie e – nel secondo capitolo – più elementari, nella convinzione che se ne potessero trarre elementi utili allo studio dell’”Hobbit” e del “Signore degli Anelli”. Si prenderanno quindi le mosse dal “Silmarrillion”, che è un ambizioso tentativo di scrivere una saga nordica in tempi moderni, per passare poi – con un notevole calo di tono – alle operette che Tolkien scriveva per i suoi figli o per puro svago …” (M. Morini)