Principali argomenti trattati nel Volume: Il regime processuale della bancarotta – La bancarotta patrimoniale e documentale – Gli altri reati fallimentari e il concorso di reati.
La soluzione per l’euro. 200 miliardi per rimettere in moto l’economia italiana
Lingua: Italiano
L’Italia può uscire dall’attuale crisi economica? E può farlo senza dover abbandonare l’euro? Il sistema bancario, responsabile per il 95% della creazione di moneta, ha smesso di fornire liquidità al sistema economico, già in difficoltà per le misure di austerity imposte a livello europeo. Per interrompere questo circolo vizioso è necessario uno stimolo straordinario che consenta di liberare il Paese dai ricatti imposti dal mondo finanziario. Serve uno shock monetario, generato da una consistente riduzione delle tasse. La soluzione per l’euro illustra quei meccanismi, immediatamente applicabili, per consentire alla moneta di riprendere a circolare, rilanciare la domanda per 200 miliardi e avviare subito una consistente ripresa dell’economia.
L’ enigma dell’esistenza e l’avvenimento cristiano. Corso inusuale di catechesi vol.1
Lingua: Italiano
L’ampia trattazione parte da una domanda fondamentale: “Ha un senso la vita umana, sì o no?”. “Il tema del “senso” – scrive il cardinal Biffi – implica e coinvolge il tema del ‘destino’. E parlare di ‘destino’ significa anche parlare di motivazione intrinseca e di finalizzazione. ‘Senso’, ‘destino’, ‘scopo’, ‘ragion d’essere’; i termini variano ma s’intuisce che l’enigma è uno solo: è, per attenerci al linguaggio in uso fin dall’infanzia, l’enigma del ‘perché?’.
Il Corano è il libro sacro dell’Islam, anzi nella cultura islamica è, per antonomasia, “il libro”. Campanini sviluppa in queste pagine un percorso di conoscenza e comprensione del Corano, ricostruendone le vicende della composizione, la struttura, i temi portanti e, soprattutto, l’interpretazione, indispensabile chiave d’accesso al messaggio divino. Dall’esegesi medievale a quella contemporanea, sono ripercorse le vie che hanno portato il testo a confrontarsi con la modernità, con una attenzione particolare all’ottica con cui i musulmani lo leggono.
Questo libro è l’autobiografia, scritta poco prima di morire, di uno dei personaggi più discussi, più amati, più vivi della Chiesa del Novecento: un libro che, nel binomio “Vocazione e Resistenza” scelto come sottotitolo, riassume il senso di un’intera esistenza. Vocazione, perché tutta la sua vita fu visitata dal dramma di Dio, il Dio del Cristo crocifisso che fu la sua gioia e il suo dolore, la sua pace e la sua guerra, la sua vittoria e la sua sconfitta. E resistenza come naturale sviluppo di quella vocazione: una resistenza al mondo e alla sue ingiustizie in quanto chiamato a farlo dall’alto.
Il diario giovanile di don Didimo è segno di una umanità che dalla familiarità col Signore traeva l’esempio di una partecipazione appassionata e fedele alla vita dei giovani che incontrava. Sfidando la loro libertà con l’impeto del suo temperamento e con la forza della sua esperienza, Don Didimo ha generato una fraternità reale che è l’anima del “Comune dei Giovani” e della “Scuola di cultura cattolica”.
La crisi segna la fine di un mondo sregolato, fatto di escort, di ostentazione, di fretta, di avidità. C’è bisogno di un nuovo bon ton: atteggiamenti e desideri nuovi, nuovi lavori, un nuovo modo di conversare, di condividere, di dare. Costringendoci a trovare un’economia sostenibile per le nostre tasche e i nostri umori, la crisi preferisce la gentilezza all’arroganza, la cultura al “farsi vedere”, il volontariato all’accumulo di guadagno, un buon libro a un ristorante di lusso, l’essenzialità agli eccessi. E ci impone una nuova eleganza, più luminosa, più autentica.
Itinerari dell’immagine. Per una semiotica della scrittura
Lingua: Italiano
Chi entrerà in questo lavoro si troverà a percorrere la storia della scrittura, anzi delle scritture, stando tuttavia dalla parte dell’immagine: il libro si pone, infatti, l’obiettivo di studiare la funzione del “visivo” nell’ambito della comunicazione umana, fin dal suo primo apparire. Il cammino si articola intorno a tre momenti chiave della storia della comunicazione: ai suoi esordi, con la nascita dei primi sistemi grafici, epoca in cui il segno non è mai pura, o ingenua, imitazione del mondo, ma è già complessa elaborazione concettuale. Ci si interroga poi, con la nascita della stampa, sulla combinazione di lingua e immagine, alla ricerca della loro reciproca ridefinizione, negli incunaboli illustrati fino al costituirsi del libro moderno. La rete, infine, rappresenta il terzo tratto del percorso. Essa, come principio organizzativo del “testo”, sembra aver preceduto la scrittura e caratterizzato anche le culture dell’oralità: creata nella mente del poeta e dei suoi ascoltatori, la rete omerica conteneva gli eroi e le loro gesta. Da allora fino all’epoca attuale, con l’avvento della scrittura elettronica, essa ha continuato a esistere fra le righe del testo, e nella mente dei lettori e degli autori.
Stilli come rugiada il mio dire. Omelie per le Domeniche del Tempo Ordinario. Anno A
Lingua: Italiano
“Guai a me se non predicassi il Vangelo! (1 Cor 9,16), è un ammonimento dell’apostolo Paolo che ha sempre accompagnato il mio ministero apostolico della predicazione. Anzi si è fatto più intenso e pungente, a mano a mano che alla mia riflessione si chiariva come dato primario per la comprensione di questo ordine di provvidenza la sorprendente misericordia di Dio, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità (1 Tm 2,4). Proclamare la realtà di questo amore trascendente è stato il senso e lo scopo della mia esistenza e quindi anche della mia predicazione. In questo volume raccolgo le omelie che ho proposto nel corso del tempo ordinario dell’Anno liturgico. Sono il segno non appariscente, ma di grande rilievo apostolico del mio ministero. L’obiettivo costante è quello di annunciare un messaggio di gioia, perché evangelizzare significa primariamente annunciare la gioia di Gesù Cristo. Questo è un nucleo irrinunciabile: un Vangelo che si comunichi nella tristezza o porti alla tristezza è un perfetto controsenso. È una gioia che essenzialmente nasce dalla comunione con una salvezza avvenuta: imbattermi nel Vangelo significa che la mia salvezza c’è già, ed è già mia se solo accetto di arrendermi ad essa. È una gioia che ricava la sua sostanziale consistenza da un avvenimento, dalla concretezza di una persona: la persona di Gesù di Nazaret, Figlio di Dio, crocifisso, risorto, oggi vivo, unico Salvatore e Signore.” (dalla Prefazione)
Le tre domande che appaiono nel titolo sono forse eccessive: in realtà una sola è la domanda – anche se le riassume tutte -, uno solo è il problema: quello che i teologi chiamano problema escatologico. Il libretto tratta dapprima l’aspetto umano del problema e degli sforzi umani per la sua soluzione; offre poi una sintesi della risposta cristiana.