In questa opera, la figura di Francesco è proposta come paradigma culturale dell’”uomo inedito” e la sua vicenda è configurata come “transizione culturale” verso un’umanità “inedita”, ancora da venire, ma la cui realizzazione, secondo l’autore, è possibile in quanto inscritta nelle stesse potenzialità onntologiche dell’uomo. Questo “Francesco d’Assisi” si colloca dunque fuori dai tradizionali spazi del sacro per entrare in ambiti antropoligici e laici. Un volume, quindi, di estrema attualità che l’autore ha scritto con l’attenzione dovuta alla ricostruzione del passato ma con la mente e gli occhi rivolti al futuro.