L’intento degli Autori è invece quello di utilizzare il “caso Stevanin” nei suoi aspetti peritali psichiatrico- forensi e criminologici per fornire ai “non addetti ai lavori” una chiave di lettura delle apparenti (o talora evidenti) contraddizioni nel giudizio di “sanità o non sanità di mente” di un autore di reato in sede processuale penale. Ne ricostruiscono pertanto tutta la storia giudiziaria, dalle prime indagini condotte dalla Procura di Verona alla recente, ultima sentenza della Corte di Cassazione. Pur trattando una triste vicenda, questa monografia ha la pretesa di ricostruire una complessa storia giudiziaria, oggetto di un ampio dibattito scientifico che ha coinvolto collegi peritali di diversa formazione ed estrazione. In particolare la problematica relativa alle possibili influenze di una lesione cerebrale sull’imputabilità di un soggetto ha costituito la parte centrale dell’incontro- scontro peritale e delle diverse valutazioni giudiziarie.