Carlo Riberti esordisce con un romanzo thriller ambientato alla fine degli anni Ottanta e che si sviluppa nel confronto mortale fra il pittore Andrea Molini e donna Altera Drago. Molini è un bravo ritrattista, anche troppo. I suoi quadri sembrano fotografie che scavano negli animi umani e spesso gli stessi committenti non acquistano le opere perché messi troppo a nudo. Viene invitato presso una villa sugli Appennini per dipingere l’affresco commemorativo della famiglia Drago, a perpetua memoria del drammatico evento, accaduto al capostipite Giorgio, nella battaglia di Adua. Prigioniero nella villa, isolata da una frana e assediata da famelici cani selvatici, Molini scoprirà segreti familiari e personali della “nobildonna”, ambigua, madre, nonna e padrona di oscuri personaggi, che lo indurranno a scappare a rischio della propria vita. La Storia del Novecento fa da cornice a questa saga familiare e alla sua vicenda di famelica vendetta, come in un nero, satanico carnevale.